Mediaset: vittoria in tribunale contro Vivendi, risarcimento da 5,5 milioni
Importante vittoria per Mediaset in attesa del cda fissato per lunedì 22 luglio, che dovrà esprimersi sulla richiesta di assemblea straordinaria avanzata da Vivendi (secondo azionista di Cologno con il 28,8% ma con una quota del 19,19% girata a Simon Fiduciaria).
Come riporta il Sole 24 Ore, Mediaset ha avuto la meglio davanti al Tribunale di Roma su Dailymotion (società controllata al 100% di Vivendi) che era stata accusata dal Biscione di aver caricato e utilizzato in un suo portale 995 video di programmi coperti dal diritto di autore come Le Iene, Verissimo, Camera Café, Zelig e Mai Dire Gol, senza alcuna autorizzazione. A titolo di risarcimento, Dailymotion dovrà pagare a Mediaset 5,5 milioni di euro.
Il quotidiano di Confindustria ha poi aggiunto che per il Biscione la sentenza resa nota ieri ha quindi una grande importanza anche perché è la prima di una serie di sette cause in corso. Secondo questi criteri economici l’indennizzo finale potrebbe superare i 200 milioni.
Lo scontro tra Mediaset e Vivendi si sposta lunedì prossima in cda del Biscione che sarà chiamato a rispondere alla lettera di Vivendi del 2 luglio con richiesta di convocazione di assemblea straordinaria per votare l’annullamento delle delibere di aprile con l’introduzione del voto maggiorato.
Pericolo Vivendi nel progetto Media For Europe
L’operazione più importante nel breve per Mediaset e la creazione della holding olandese Media For Europe (Mfe) che per colpa di Vivendi potrebbe essere a rischio. Il prossimo 4 settembre l’assemblea di Mediaset e di Mediaset España dovranno approvare l’operazione che prevede, tra l’altro, il diritto di recesso fissato a 2,77 euro per azione e accompagnato dall’indicazione di un importo massimo di 180 milioni. Intanto il titolo Mediaset scambia anche oggi sotto la soglia di recesso, a 2,727 euro, mentre ci sarebbe la possibilità che Vivendi riesca a far sfondare il tetto dei 180 milioni e a far così saltare l’operazione Mfe.
Secondo Il Sole 24 ore ci sarebbe tempo fino al 26 agosto per la richiesta di iscrizione al registro speciale per il voto maggiorato nella holding olandese di Mediaset. A fusione avvenuta, i legittimati otterrebbero azioni speciali di tipo A, munite di due diritti di voto ciascuna che si aggiungerebbero alle azioni ordinarie detenute, moltiplicando di fatto per tre i diritti di voto, senza tempi d’attesa.
Nel frattempo, Vivendi avrebbe chiesto l’iscrizione all’albo per il voto doppio nei limiti concessi dall’Agcom che ha fissato un tetto al 10% finché il gruppo francese manterrà una quota superiore in Telecom. Secondo il quotidiano di Confindustria, l’obiettivo di Vivendi sembra essere quello di recuperare i pieni diritti di voto sull’intera quota per avere il potere di veto nelle assemblee straordinarie di Mediaset, dove è richiesta la maggioranza dei due terzi. Nel caso in cui Vivendi riuscisse a recuperare il potere di veto in tempo per l’assemblea del 4 settembre e effettivamente esercitarlo, l’operazione Mfe salterebbe e con essa anche le proposte finanziarie connesse (buy-back fino a 3,4 euro per azione e dividendo straordinario per 100 milioni).