UBI Banca: cessione sofferenze per 900 milioni
La settimana parte con un annuncio sul fronte del derisking per UBI Banca. Questa mattina la banca guidata da Victor Massiah ha comunicato al mercato la cessione di 900 milioni lordi di posizioni in sofferenza. Nel dettaglio, è stata perfezionata la vendita di crediti factoring in contenzioso per circa 157 milioni lordi ed è stata accettata l’offerta vincolante di Credito Fondiario per la cessione di un portafoglio leasing classificato a sofferenza, per un ammontare pari a 740 milioni lordi nominali alla data di cut-off del 31 ottobre 2018 (63% del totale sofferenze di UBI Leasing). La cessione si articolerà in due fasi, attese concludersi rispettivamente entro settembre 2019 ed entro dicembre 2019, consentendo il pieno deconsolidamento del portafoglio venduto entro fine anno.
In questo secondo caso il portafoglio complessivamente è composto da 1.125 contratti di leasing prevalentemente immobiliari – interamente detenuti dal Gruppo UBI Banca – verso 976 debitori classificati a sofferenza. E Guido Lombardo, chief investment officer di Credito Fondiario, definisce l’accordo odierno come “uno dei deal più importanti in Italia nel settore leasing, in cui Credito Fondiario opera dal 2015 e in cui ha realizzato ben cinque acquisizioni”.
Gli impatti delle due operazioni
L‘impatto complessivo delle due operazioni sul conto economico del secondo trimestre dell’anno – precisa il gruppo in un comunicato – sarà pari a circa 104 milioni lordi (circa 70 milioni netti) da contabilizzarsi alla voce ‘rettifiche su crediti’. A livello di CET1 ratio, tale impatto verrà sostanzialmente compensato, quando tutte le vendite saranno perfezionate, dalla riduzione dei Risk Weighted Assets (-450 milioni). Tenuto conto delle cessioni sopra riportate, il ratio complessivo dei crediti deteriorati lordi sui crediti totali lordi, calcolato sui dati al 31 marzo 2019, si attesta pro-forma al 9,4% circa (rispetto al 10,4% rilevato a fine marzo 2019). UBI Banca ha inoltre fatto sapere che “proseguono a ritmo sostenuto i recuperi tramite gestione interna, attesi contribuire significativamente nell’anno all’ulteriore riduzione dello stock di crediti deteriorati“.
“Con queste due operazioni l`NPE ratio pro-forma di UBI scende sotto al 9,4% dal 10,4% dei primi tre mesi del 2019″, sottolineano gli analisti di Equita che confermano la raccomandazione hold e il target di 3,4 euro su UBI. Intanto la notizia della cessione delle sofferenze sta sostenendo UBI Banca a Piazza Affari: il titolo della banca sale dell’1,41% a 2,513 euro, posizionandosi tra i miglior del Ftse Mib.