Risparmio gestito: dopo un mese di maggio da dimenticare, a giugno patrimonio tocca nuovo record storico
Nuovo record storico nel mese di giugno per l’industria del risparmio gestito che segna una raccolta netta di +1,5 miliardi di euro e patrimonio sopra i 2mila miliardi. I dati sono quelli della consueta mappa mensile di Assogestioni che mostrano una decisa ripresa rispetto allo scorso maggio quando l’industria del risparmio gestito ha riportato deflussi per 6,9 miliardi di euro.
La fotografia di Assogestioni per il mese di giugno 2019
Per effetto della gestione e dell’andamento dei mercati, il patrimonio gestito supera i 2.195 miliardi di euro. Il 51% degli AUM, pari a 1.112 miliardi, è investito nelle gestioni di portafoglio; il restante 49%, circa 1.083 miliardi, è impiegato nelle gestioni collettive. Grazie all’apporto dei fondi aperti (+2,2 miliardi), la raccolta netta segna +1,5 miliardi. Tra i fondi aperti, i risparmiatori italiani mostrano maggiori preferenze per gli obbligazionari (+1,2mld), i monetari (+963mln), i flessibili (+345mln) ed i bilanciati (+193mln). Gli azionari invece registrano una contrazione di 454 milioni di euro. Deflussi anche per gli hedge, che mostrano disinvestimenti per 54 milioni.
Segno meno per le gestioni di portafoglio che registrano deflussi per -759 milioni, mentre le sottoscrizioni nette del sistema da inizio anno superano i +47 miliardi. Guardando ai singoli gestori, nei primi cinque posti si segnala l’unico segno più nella raccolta netta per Intesa SanPaolo a 2408,3 milioni e un patrimonio gestito di 400.678 milioni di euro, a +18,8%. Il territorio positivo è conquistato grazie ad Eurizon che segna 2.475,6 mln di raccolta netta e patrimonio gestito a 310.666 mln. Tutti positivi invece per effetto della gestione patrimoniale a 23,6% per Generali,8,9% per Amundi, 8,5% per Anima Holding, 4,0% per Poste Italiane.