Leonardo, alla prova dei conti: consensus stima ordini in crescita
Leonardo pubblicherà i conti del secondo trimestre 2019 oggi. Gli analisti si attendono complessivamente un miglioramento dei conti soprattutto in termini di bottom line e nuovi ordini.
Più in particolare, il consensus si attende per il quarter nuovi ordini a 2.530 milioni, in crescita quasi del 4% rispetto all’anno precedente. Elemento positivo che implicherebbe, se confermato, un lieve miglioramento della visibilità per la multinazionale italiana.
I ricavi si dovrebbero attestare a 3.150 milioni, sostanzialmente allineati a quelli del secondo trimestre 2018. Così anche l’Ebita che è attesa dal mercato a 307 milioni (-3% a/a). La redditività si attesta dunque al 9,7% (-0,4% a/a). L’utile netto dovrebbe raggiungere i 155 milioni, più che raddoppiato rispetto a quanto realizzato l’anno precedente. L’indebitamento finanziario netto a 3.877 milioni, cresce del 11,6% a/a, mentre i flussi di cassa operativi generati nel trimestre dovrebbero diminuire in modo consistente a 21 milioni.
Da Bloomberg si evince che di 19 analisti che seguono il titolo, 14 consigliano il buy e 5 l’hold. Nessun analista consiglia di vendere. Il target price è 12,62 euro, con un rendimento potenziale di 13,7%. Nell’ultimo anno, gli analisti hanno mantenuto più o meno le stesse proporzioni, come si può vedere dal grafico sotto.
Analisi Tecnica: Importante la tenuta di 10,7 euro
Dopo una fase laterale di breve compresa tra il supporto di 11,2 euro e la resistenza di 11,8 euro, Leonardo oggi infrange il supporto, con un calo di oltre il 3%. Il tutto prima della pubblicazione dei conti. Dinamica legata probabilmente alle vendite che hanno colpito l’indice italiano, in scia ai contrasti in seno al Governo. Contrasti che hanno portato ad un rialzo dei rendimenti, elemento che, oltre a colpire le banche, tocca anche le società con un costo del debito elevato come Leonardo.
Un input importante lo daranno sicuramente i conti. I livelli da monitorare sono due. Al rialzo sarà importante la chiusura sopra 11,84 euro e i 12 euro, per tentare la chiusura del gap down gigantesco lasciato aperto a novembre. Al ribasso invece, una prima zona supportiva è a 10,7 euro, dove troviamo anche la trend line rialzista di medio periodo, avviata sui minimi di gennaio 2019. In caso di rottura, supporti a 10 e 9,5 euro, dove passa anche la media mobile 200 periodi.