News Notizie Notizie Italia Quintessential su Bio-on: “continua a evitare risposte a domande fondamentali”

Quintessential su Bio-on: “continua a evitare risposte a domande fondamentali”

5 Agosto 2019 12:17

Per Quintessential è la stessa Bio-on ad “essere in difetto di comunicazione al mercato e di aver fornito notizie che possono aver tratto in inganno gli investitori”. Con una nota diffusa oggi, il fondo newyorchese rinfaccia Bio-on di “continuare a evitare risposte a domande fondamentali” e ribadisce che l’ad di Bio-on, Marco Astorri, “non ha mai risposto alle osservazioni/domande mosse da QCM”.

Il fondo newyorchese si è attivato dopo che questa mattina Bio-on ha reso noto di aver depositato, lo scorso 1° agosto, un esposto presso la Procura della Repubblica di Bologna, in relazione al video e al report pubblicato da Quintessential il 23 luglio. La società delle bioplastiche quotata all’Aim accusa QCM di market abuse, in particolare di manipolazione del mercato e di criminal insider trading.

Secondo il fondo speculativo, le domande senza risposta sono molte. In particolare, si legge nella nota di QCM, “Marco Astorri non ha specificato: quante delle tonnellate di PHA che lui dice vengono prodotte dallo stabilimento di Bologna, nella misura di 2,5 tonnellate al giorno, vengono effettivamente vendute e a chi; quale sia la quantità venduta a Unilever e per quale importo (in particolare, come sia possibile conciliare la produzione dichiarata da Marco Astorri durante la visita di Class CNBC alla sua fabbrica – pari a 2,5 tonnellate al giorno – con quanto confermato di recente da North Sails, che ha reso noto di aver venduto solamente 20 flaconi di creme My Kai a fronte di 280 pezzi ordinati)”.

E continua: “se esistono, al netto delle JV, dei clienti a cui Bio-on fattura e se sì per quali importi; se, come segnalato da QCM, il fatturato di Bio-on derivi per la massima parte da fatture che la stessa Bio-on ha emesso alle proprie JV; se, come segnalato da QCM, Banca Finnat ha agito in conflitto d’interesse essendo socia di Bio-on, suggerendo un target price a 86 euro per un titolo presumibilmente già over stimato; se i brevetti chiave che Bio-on comunica come esclusivi non siano in realtà circoscritti in aree geografiche limitate o presi in licenza da terzi; se i debiti di Bio-on non siano lievitati per investimenti andati fuori controllo nella realizzazione dello stabilimento di Bologna che, come da piano industriale, sarebbe dovuto costare 15 milioni di euro e invece ha drenato circa 44 milioni”.