STMicroelectronics tira un sospiro di sollievo, posticipate restrizione Usa contro Huawei
Il caso Huawei ancora al centro delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti di Donald Trump e la Cina di Xi Jinping. L’amministrazione americana ha adottato nei confronti del colosso cinese la strategia del bastone e della carota: da un lato, ha esteso di altri 90 giorni il permesso speciale per acquistare prodotti da società Usa specifiche. In altre parole, il divieto di commercio con aziende statunitensi, che scadeva ieri, è stato congelato per tre mesi e Huawei avrà una licenza temporanea.
Dall’altra, però, la maggiore azienda tecnologica cinese rimane nella black list Usa a cui è impedito di avere rapporti commerciali con la Corporate America. Non solo. La proroga del permesso speciale è stata accompagnata dall’inserimento, nella lista nera, di altre società affiliate a Huawei, in tutto 46. Immediata la reazione del gigante cinese, che ha definito la mossa “ingiusta” e “dovuta a motivi politici”.
Intanto la notizia viene accolta positivamente dal mercato. In una seduta intonata al ribasso a Piazza Affari, il titolo STMicroelectronics segna un progresso dello 0,37%, passando di mano in area 16,34 euro. “La notizia è moderatamente positiva per il settore dei semiconduttori che è fra i principali fornitori di Huawei”, spiegano da Equita, confermando sul gruppo italo-francese dei chip un giudizio Hold (tenere in portafoglio) con un prezzo obiettivo di 17,5 euro. Huawei pesa circa il 3% del fatturato di STM, secondo le stime della sim milanese.