Trevi festeggia in Borsa apertura famiglia Trevisani a manovra finanziaria
La giornata parte in deciso rialzo per Trevi in Borsa, con il consiglio di amministrazione e il mercato che accolgono con favore l’apertura della famiglia Trevisani alla manovra finanziaria per mettere in sicurezza il gruppo romagnolo. Dopo la partenza sprint registrata nei primi minuti di contrattazioni, fuori dal listino principale il titolo Trevi guadagna ora oltre il 3% a 0,252 euro (massimo intraday a 0,2675 euro).
Ieri il consiglio di amministrazione di Trevi-Finanziaria ha comunicato di avere preso atto “della comunicazione pervenuta dai membri della Famiglia Trevisani, in proprio e nella qualità di azionisti indiretti del socio Trevi Holding, con la quale gli stessi hanno presentato un’ipotesi di adesione agli accordi sottoscritti il 5 agosto 2019 per la realizzazione della manovra finanziaria nonché di risoluzione dei contrasti e delle controversie giudiziarie nel frattempo insorte, subordinatamente all’accettazione di alcune condizioni”.
Il cda della società romagnola – prosegue la nota – ha valutato positivamente l’iniziativa e dato mandato al Chief Restructuring Officer (CRO), Sergio Iasi, per le opportune valutazioni e per approfondirne le concrete possibilità di realizzazione, ai fini di una eventuale successiva sottoposizione di una proposta definitiva al consiglio stesso. Infine, la società comunica che l’accordo di ristrutturazione è stato depositato l’8 agosto scorso presso il Tribunale di Forlì competente per l’omologazione.
La cronaca dell’ultimo mese
L’ultimo mese è stato intenso per Trevi. Lo scorso 17 luglio al termine di un lungo consiglio di amministrazione, è arrivato il via libera al piano di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione del debito. Una manovra finanziaria, come ha sottolineato il gruppo, presentando le linee guida, finalizzata a mettere in sicurezza il gruppo fondato nel 1957 a Cesena da Davide Trevisani e che conta 44 società e 55 sedi in 32 diversi paesi nel mondo.
Da lì a poco la decisione della famiglia Trevisani (primo azionista) di presentare ricorso contro la manovra di rafforzamento patrimoniale. Non si era fatta attendere la risposta della società che in una nota scriveva: l’azienda “contesta recisamente le affermazioni di Trevi Holding (che fa capo alla famiglia Trevisani n.d.r.)e reputa l’iniziativa dalla stessa annunciata illegittima, destituita di qualsiasi fondamento sia nei fatti che giuridicamente, nonché viziata da un palese conflitto di interessi, in quanto chiaramente volta a pregiudicare la prosecuzione della manovra finanziaria e dell’operazione di ricapitalizzazione della società condivisa con i principali azionisti e con le banche creditrici che ne garantiranno il buon esito e positivamente accolta dal mercato”.