Vivendi ricorre al tribunale per essere presente il 4 settembre all’assemblea di Mediaset
Ennesima puntata dello scontro tra Mediaset e i francesi di Vivendi in attesa dell’assemblea in calendario il prossimo 4 settembre chiamata ad approvare la fusione delle attività in Spagna e Italia nella nuova holding MediaForEurope (Mfe).
Questa volta è Vivendi che scende in campo e si scaglia contro il gruppo di Cologno Monzese dichiarando, in una nota ufficiale, di aver presentato una richiesta al Tribunale di Milano per ottenere un provvedimento urgente idoneo a tutelare il diritto di partecipare e votare, con le azioni intestate al gruppo francese (pari al 9,99% dei diritti di voto), all’assemblea straordinaria degli azionisti di Mediaset del 4 settembre. Con questa mossa Vivendi cerca di assicurare la propria presenza in assemblea vista la decisione del cda di Mediaset che ha impedito alla media company francese di votare all’ultima assemblea tenutasi lo scorso 18 aprile.
E non è tutto. Nella nota Vivendi precisa che il 4 settembre Vivendi intende votare contro la proposta di fusione di Mediaset con Mfe, avendo valutato i diritti che sarebbero riconosciuti, o negati, agli azionisti di minoranza, e a Vivendi in particolare, dal proposto statuto della nuova holding olandese. In questo modo, il gruppo transalpino ha reso ufficiale la propria posizione di mettersi di traverso e votare contro la proposta della società italiana di fondersi con la controllata spagnola, stoppando così l’ambizione di Mediaset di dare vita a una alleanza europea.
Esposto di Mediaset a Consob contro i francesi
Lo scorso giovedì il gruppo di Cologno Monzese guidato dalla famiglia Berlusconi ha annunciato di avere depositato un esposto in Consob per denunciare alle autorità di vigilanza che nuovamente Vivendi sta agendo per deprimere il corso di Borsa del titolo Mediaset. “Infatti, come già accaduto nel luglio scorso – si legge nella nota del gruppo di Cologno Monzese -, non appena il titolo Mediaset ha toccato la soglia dei 3 euro per azione, discostandosi così in modo apprezzabile dal valore di recesso, Vivendi ha fatto filtrare notizie non confermate con l’evidente intento di screditare tanto il merito dell’operazione di fusione transfrontaliera deliberata dai consigli di amministrazione di Mediaset e Mediaset Espana lo scorso 7 giugno, quanto la possibilità di realizzarla”.
Per Mediaset “si tratta di un comportamento illecito che danneggia Mediaset, Mediaset Espana e i loro azionisti, che si trovano a fronteggiare un andamento del titolo fortemente condizionato da rumors indotti ad arte”. Nella nota odierna Mediaset parla di “un esempio lampante”, indicando le indiscrezioni riportate martedì 20 agosto dall’agenzia Bloomberg, riprese anche dal sito Dagospia, secondo cui “Vivendi parte al contrattacco su Mediaset. Proverà in tutti i modi a bloccare la fusione tra Mediaset Italia e Mediset Spagna con spostamento della sede in Olanda, sia con azioni legali, sia in assemblea sia convincendo i fondi a esercitare il recesso”. “Entrambe le ‘notizie’ – precisa ancora il Biscione – sono rimaste senza commento o smentita da parte di Vivendi”. La segnalazione alla Consob è stata trasmessa anche all’Agcom ai fini del monitoraggio sui comportamenti di Vivendi a seguito della accertata violazione dell art.43 del Tusmar.
Intanto a Piazza Affari Mediaset si avvicina nuovamente alla soglia dei 3 euro: il titolo del gruppo del Biscione sale dello 0,5% a 2,95 euro (con un saldo da inizio anno superiore al 4%).