Notizie Notizie Mondo La Regina dice sì a Boris Johnson, Parlamento UK sospeso per cinque settimane. Sterlina condannata a volatilità Brexit

La Regina dice sì a Boris Johnson, Parlamento UK sospeso per cinque settimane. Sterlina condannata a volatilità Brexit

28 Agosto 2019 17:00

Mancava il sì della Regina, e il sì della Regina è arrivato. La carrellata di breaking news shock arrivata oggi dal Regno Unito conferma a questo punto che lo scenario di un no-deal Brexit si fa più probabile. E la sterlina, ovviamente, ha sofferto, perdendo fino a -0,7% nei confronti del dollaro a $1,2198 e cedendo sempre -0,7% sull’euro a quota 90,93.

Tutto è iniziato stamattina, quando il premier britannico Boris Johnson ha confermato i rumor inizialmente riportati dalla BBC, relativi alla sua intenzione di chiedere alla Regina Elisabetta di sospendere il Parlamento.

Motivo:

“Come ho detto parlando dalle scale di Downing Street, non aspetteremo fino al 31 ottobre per procedere con i piani per far andare avanti questo paese. Questo è un nuovo governo con un’agenda molto interessante…Dobbiamo presentare proposte nuove e importanti. Ed è per questo che ci sarà un discorso della Regina il prossimo 14 ottobre”.

A questo punto, al fine di sventare lo scenario peggiore di una no-deal Brexit, il problema è il tempo.

I deputati del Regno Unito rientreranno al lavoro dal recesso estivo il prossimo 3 settembre e la Regina ha deciso che il Parlamento verrà sospeso (nel comunicato ‘prorogued’ da ‘prorogation’) non prima di lunedì 9 settembre e non più tardi di giovedì 12 settembre del 2019 fino a lunedì 14 ottobre 2019″. 

I parlamentari avranno così solo pochi giorni per discutere della Brexit: la data in cui il divorzio tra il Regno Unito e l’Unione europea si concretizzerà è stata fissata infatti al 31 ottobre e il premier Boris Johnson ha già detto che il divorzio ci sarà, con o senza accordo.

Boris Johnson ha negato che il suo intento sia quello di impedire che i parlamentari abbiano il tempo sufficiente per aprire un dibattito sulla Brexit, in vista del 31 ottobre, data scelta da Londra e Bruxelles per far slittare il giorno del divorzio effettivo del Regno Unito dal blocco europeo, inizialmente fissata allo scorso 29 marzo.

Questo non è assolutamente vero. Se guardate a quello che stiamo facendo per proporre un nuovo programma legislativo contro i crimini, sugli ospeali, per accertarci di disporre dei finanziamenti necessari all’istruzione di cui abbiamo bisogno, capirete che ci sarà molto tempo per entrambe le parti,  in vista del summit cruciale del prossimo 17 ottobre (del Consiglio europeo sulla Brexit) e per i parlamentari, per discutere di Unione europea, Brexit e tante altre questioni”.

Visto che il Consiglio europeo si riunirà i prossimi 17-18 ottobre, nella lettera inviata ai parlamentari il premier britannico Boris Johnson ha chiarito che “il Parlamento avrà l’opportunità di discutere il programma generale del Governo e l’approccio verso la Brexit, in vista del Consiglio europeo e di votare al riguardo il 21 e 22 ottobre, una volta che avremo appreso i risultati del Consiglio”.

La decisione della Regina è arrivata nel pomeriggio. “In questo giorno sua Maestà ha ordinato nel Consiglio che il parlamento venga sospeso (nel comunicato ‘prorogued’ da ‘prorogation’) non prima di lunedì 9 settembre e non più tardi di giovedì 12 settembre del 2019 fino a lunedì 14 ottobre 2019”. 

Così ha commentato la situazione del Regno Unito Ludovic Colin, responsabile della divisione globale di Flexible Bonds di Vontobel Asset Management:

“Continuiamo a vedere lo scenario peggiore che si svela davanti ai nostri occhi. Il fine di Boris Johnson è di costringere il Regno Unito a uscire con o senza un accordo, per poi innescare elezioni a sorpresa a novembre.Il Regno Unito si troverà ad affrontare un vento economico contrario associato a politiche economiche a lungo termine poco chiare. Questo può solo significare una sterlina più debole, un rendimento dei Gilt più debole e disavanzi pubblici potenzialmente più elevati. La sterlina potrebbe scendere fino a 1.1000 nelle prossime settimane. C’è ancora lo scenario di voto di fiducia che ha rovesciato il governo a settembre. L’impatto sulla sterlina e sui Gilt sarebbe molto poco chiaro. Una cosa è certa: gli asset del Regno Unito saranno sottoperformanti nelle prossime settimane, e la volatilità della sterlina è destinata a continuare”.