Bio-on: ecco le posizioni short aperte a più di un mese dalla bufera
È passato circa un mese dalla bufera su Bio-on, la società attiva nel settore della bio plastica di alta qualità quotata sul segmento Aim di Borsa Italiana, che ha ricevuto pesanti accuse da Quintessential Capital Management.
Ma quali sono i fondi che detengono una posizione short sul titolo? Dall’ultimo aggiornamento (al 29 agosto 2019) delle posizioni nette corte (PNC) pubblicate da Consob si apprende che su Bio-on sono aperte 4 posizioni ribassiste per una quota pari al 4,64% del capitale della società. Nel dettaglio, Cadian Capital Management detiene al ribasso lo 0,9%, Engadine Partners il 2,02%, Ennismore Fund Management lo 0,6% e Think Investments l’1,12%.
Consob definisce le PNC un indicatore sintetico che riassume le posizioni corte (ossia le vendite allo scoperto sulle azioni e le posizioni corte in strumenti finanziari derivati e altri strumenti simili) al netto delle posizioni lunghe (ossia gli acquisti di azioni e le posizioni lunghe in strumenti finanziari derivati e altri strumenti simili). Inoltre, Consob pubblica solo le PNC che sono di entità pari o superiore allo 0,5% del capitale sociale della società quotata considerata.
In report dal titolo “Una nuova Parmalat a Bologna?” il fondo speculativo newyorchese ha descritto Bio-on come “una grande bolla, basata su tecnologia improbabile”, con fatturato e crediti essenzialmente “simulati” grazie ad un network di scatole vuote. Attacco che ha provocato l’immediato crollo in Borsa del titolo Bio-on, che prima dello scoppio del caso capitalizzava oltre 1 miliardo di euro e ora circa 314 milioni. Le quotazioni al momento si sono stabilizzate intorno ai 17 euro, più che dimezzate rispetto ai livelli del 23 luglio (50 euro).