FCA vede riavvicinarsi il sogno Renault, titolo ancora in rally
FCA ruggisce anche oggi in Borsa. Il titolo viaggia nelle posizioni di testa del Ftse Mib con un balzo del 2,5% circa oltre quota 12,5 euro, dando seguito alla buona performance della vigilia. Il titolo del gruppo del Lingotto trova sponda nella possibile schiarita sulla questione dazi, ma anche sul possibile sblocco del dossier alleanze e il ritorno di fiamma tra Fca e Renault. Dai minimi annui del 16 agosto sotto quota 11 euro, il titolo FCA è risalito di oltre il 13 per cento. Il consensus raccolto da Bloomberg (28 analisti) vede la maggioranza degli analisti dire Hold sul titolo FCA (46,4%), poi i Buy al 39,3% e solo il 14,3% dice Sell. Il prezzo medio indicato è di 14,58 euro, oltre il 16% sopra i prezzi attuali di Fca.
La strategia di Renault: accordo con i giapponesi e poi all-in con FCA
Fiat Chrysler guarda ai continui rumor in arrivo dalla Francia. Parigi avrebbe posto tra le condizioni della trattativa con Nissan proprio quello di una successiva riapertura delle trattative con FCA. I nuovi rumor in arrivo dalla Francia parlano di un possibile imminente accordo Renault-Nissan per poi riavviare le negoziazioni Renault-FCA. La rivista francese Challenges riporta, senza citare la fonte, che il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, intende trovare un accordo per rafforzare l’alleanza con Nissan entro ottobre. L’accordo prevedrebbe la riduzione della partecipazione francese in Nissan in cambio dell’approvazione a riaprire i negoziati per una fusione con FCA. “Si tratta dell’ennesimo rumor nella direzione di un accordo, un elemento indispensabile prima di poter ipotizzare la ripresa dei negoziati con FCA”, rimarca Equita SIM che – dato che fonti plurime nelle ultime settimane hanno fornito contenuti simili – valuta tali indiscrezioni attendibili. Equita ha rating Buy su Fiat Chrysler con target price a 14,5 euro. Nei giorni scorsi il Wall Street Journal aveva riportato che Renault e Nissan avrebbero tenuto dei colloqui riguardanti proprio la riduzione della partecipazione della casa francese in quella giapponese. Non è inoltre esclusa anche una riduzione della quota del governo francese in Renault.