Piazza Affari: avvio piatto del Ftse Mib, scattano i bancari con Ubi e UniCredit in testa
Partenza poco mossa per Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che viaggia molto vicino alla parità in area 21.900 punti, dopo aver mancato di poco ieri la chiusura sopra i 22.000 punti. Ieri è stata la giornata del discorso programmatico del premier Giuseppe Conte, con la Camera dei deputati che ha approvato la fiducia al governo Conte bis con 343 sì e 263 no. Nel corso della giornata lo spread Btp-Bund ha risalito la china per chiudere poco sotto i 155 punti base. Stamattina il differenziale viaggia in area 153 punti base.
Gli investitori appaiono sempre più proiettati ai prossimi due importanti meeting della Bce prima (giovedì 12 settembre) e Fed dopo, che dovrebbero annunciare nuove misure di stimolo. In questo clima di attesa sono arrivate le nuove stime di Fitch che ha rivisto al ribasso le proiezioni per la crescita di Eurozona, Stati Uniti e Cina. In particolare, l’outlook sulla Cina è stato tagliato al 6,1% per il 2019 e al 5,7% nel 2020, in calo rispettivamente dal +6,2% e +6% precedentemente attesi.
Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib scattano in apertura i bancari con Ubi Banca (+1,4%) e UniCredit (+1%) in testa; bene anche Banco Bpm (+1%) e Bper Banca (+0,8%).
Avvio in ribasso per Snam (-0,8%) che guarda agli Stati Uniti, “dove la domanda di gas, secondo le ultime stime, crescerà al ritmo del 2% annuo da qui al 2030”. È quanto riporta il Sole 24 Ore, scrivendo che la “società guidata da Marco Alverà avrebbe messo nel mirino il gasdotto Rover”, che si trova nella parte orientale del Nordamerica, verso le aree chiave del Paese per poi convogliare il gas fino al Canada.
Le peggiori del listino sono Amplifon e Atlantia che cedono oltre l’1,6%.