Quality vs value stock? In atto rotazione di portafoglio, caso Ferrari insegna
Da diverse sedute i titoli quality stock stanno subendo vendite anche importanti in Europa ed America. Dinamica legata alla rotazione di portafoglio attuata dai gestori che stanno disinvestendo dai quality stock, come Ferrari, a favore dei value stock, come per esempio è Eni.
Un confronto a 5 anni tra i grafici dei due indici di riferimento (l’MSCI World Value Index e l’MSCI World Quality Index) è più che esaustivo. Infatti, nel periodo l’indice il secondo ha guadagnato il 60%, mentre il Value circa l’8%. Probabilmente, ad aver avviato il movimento il fatto che l’indice Quality è sui massimi storici a 2.400 punti, evidenziando un P/E 2019 stimato a premio sulla media degli ultimi 10 anni (19,6 attualmente stimato vs 17,9 di media). L’MSCI World Value Index invece nei 5 anni ha guadagnato meno, avendo dunque ampi spazi. Sui multipli l’indice era a sconto fino a metà agosto, mentre attualmente è a 13,2 volte, dunque in pari con il valore medio: 13 volte.
Ferrari: forti vendite mettono nel mirino i 130 euro
Quanto detto sopra spiega anche il perché delle vendite sul titolo Ferrari, che rientra tra i titoli quality stock. Prese di beneficio anche comprensibili visto che il titolo dalla quotazione avvenuta a gennaio del 2016 ha guadagnato il 218%, YTD il 60,7%.
Utili le informazioni provenienti dal confronto tra grafico daily e weekly. Il grafico daily infatti sembra suggerire che la fase di correzione non sia finita. La volatilità espressa nella seduta del 10 settembre pari circa al 6% infatti è stata nettamente superiore alla volatilità media delle sedute ribassiste del titolo dalla quotazione (-1,16%). Anche i volumi molto forti sembrano confermare che il ribasso non sia finito (1,5 milioni di pezzi scambiati vs una media 12 mesi di 0,5 milioni di pezzi). Anche RSI conferma quanto detto, con la rottura della trend rialzista (in rosso). Si evidenzia inoltre che il titolo sull’oscillatore sta facendo il pull back e quindi sarà importante vedere cosa farà nelle prossime sedute. Una rottura del supporto a 137,9 euro, accompagnata da nuovi minimi su RSI sancirebbe la prosecuzione verso il basso di Ferrari (failure swing su RSI) con target primario a 129,5 euro.
Il grafico weekly conferma che la correzione potrebbe essere solo cominciata. A farcelo pensare il doppio massimo ben evidente con neck line a 137,95 euro e la forte divergenza su RSI che non sembra promettere nulla di buono.
In ogni caso ricordiamo che Ferrari è un titolo molto resiliente, dunque in assenza di notizie fondamentali negative è poco probabile che il titolo possa strappare ulteriormente con forza al ribasso.