Netflix e la parabola discendente in Borsa: azzera guadagno 46% da inizi anno. Cosa fare con il titolo FANG
Titolo Netflix in chiaro affanno: le quotazioni del colosso pioniere nel lancio dei servizi video in streaming continuano a perdere terreno, tanto da essere entrate ieri ufficialmente in territorio negativo, azzerando il guadagno +46% dall’inizio dell’anno. Anno che sembrava promettente per Netflix, almeno in Borsa, visti i corposi guadagni messi a segno fin dai primi mesi del 2019, in concomitanza con l’annuncio della decisione di alzare i prezzi dei servizi offerti.
Ma la perdita inattesa dei nuovi abbonamenti, così come la competizione sempre più agguerrita nella guerra di streaming, hanno messo KO le azioni della società americana, che avevano testato nuovi livelli record appena due mesi fa, a luglio.
Le brutte notizie sono arrivate alla metà di quello stesso mese, con la trimestrale del gruppo che ha messo in evidenza una crescita degli abbonamenti mondiali, a livello netto, pari ad appena 2,8 milioni, rispetto ai 4,8 milioni attesi dagli analisti. Male anche i dati relativi ai clienti in Usa, visto che qui Netflix ha perso più di 100.000 abbonati, contro le previsioni di una crescita superiore a 300.000 unità.
Il titolo ha accolto i numeri registrando subito una perdita superiore a -10%, per poi continuare a scendere negli ultimi due mesi. Fino ad azzerare quel guadagno +46%.
Tra i motivi che hanno portato gli investitori a smobilizzare i titoli Netflix (che, ricordiamo, fanno parte del club dei FANG -Facebook, Amazon, Netflix, Google-), c’è sicuramente la competizione più agguerrita, che vedrà entrare nel settore delle società che forniscono servizi video in streaming titani del calibro di Disney, Warner Media di At&t, NBC, Apple.
Le new entry nella guerra di streaming stanno già dimostrando di essere più competitive. Apple ha annunciato per esempio che il proprio servizio costerà $4,99 al mese, mentre Disney ha reso noto che lancerà, nell’ambito del suo piano standard di $6,99, un servizio streaming ad alta definizione per il suo Disney+channel. Il piano base di Netflix costa decisamente di più, ovvero $8,99 in Usa al mese.
Allo stesso tempo, un articolo della Cnbc mette in evidenza – in base ai dati di FactSet -che gli analisti di Wall Street non hanno certo abbandonato il titolo tra i loro preferiti. Tanto che tuttora, dei 39 analisti che hanno una copertura su Netflix, 28 hanno un rating “buy”, nove consigliano “hold”, mentre solo due danno una valutazione sell.
La scorsa settimana, inoltre, Piper Jaffray ha raccomandato ai clienti il “Buy on the dip”, mentre Credit Suisse ha espresso un giudizio positivo sui contenuti a suo avviso stellari che saranno disponibili sulla sua piattaforma.
Pessimista invece l’analista di Barclays Kannan Venkateshwar che, nella giornata di ieri, ha detto che il titolo Netflix è molto costoso e che, in un contesto in cui nuove società entrano nel settore, il colosso avrà bisogno di milioni di abbonamenti in più per giustificare le valutazioni.