Azionario Asia: non solo guerra commerciale, trader temono sempre di più l’Europa
Azionario asiatico debole, con gli investitori che guardano con cautela alle nuove notizie provenienti dal fronte della guerra commerciale Usa-Cina. Nelle ultime ore, il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin ha detto che le trattative commmerciali tra Stati Uniti e Cina riprenderanno tra due settimane.
Intervistato da Fox News, Mnuchin ha detto che incontrerà il vice premier cinese Liu He insieme al Rappresentante per il Commercio Usa Robert Lighthizer.
Indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo piatto, chiude con una variazione +0,09% a 22.098,84 punti. Borsa Shanghai +0,49%, Hong Kong +0,35%, Sidney +0,07%, Seoul +0,36%.
La prudenza dei trader si spiega anche con i timori sul trend dell’economia europea, dopo la diffusione dell’indice Pmi manifatturiero della Germania stilato da IHS Markit, che è scivolato al minimo dalla crisi finanziaria globale, confermando il rischio di recessione per il motore dell’economia dell’area euro. Male anche il settore dei servizi tedesco, che ha riportato la crescita più lenta in nove mesi.
Guardando all’intera Eurozona, il Pmi manifatturiero è calato al minimo in oltre sei anni, mentre il Pmi servizi è sceso al valore più basso in otto mesi. Non per niente l’euro ha perso ulteriormente terreno nelle contrattazioni asiatiche, fino a $1,0990
Dal fronte macro del Giappone, diffuso l’indice Pmi manifatturiero stilato da Jibun Bank-Markit, che è sceso ulteriormente in fase di contrazione, attestandosi a settembre a quota 48,9 punti, rispetto ai 49,3 punti precedenti. E’ quanto emerge dalla lettura preliminare del dato. Diffusi anche gli indici Pmi dei servizi e Composite. Il Pmi servizi del Giappone ha segnato un lieve calo a 52,8 rispetto ai 53,3 precedenti, rimanendo comunque in fase di espansione, in quanto al di sopra della soglia di 50 punti (linea di demarcazione tra fase di contrazione -valori al di sotto – ed espansione – valori al di sopra).
L’indice Pmi Composite è rallentato a 51,5 dai 51,9 punti precedenti.
Reso noto anche il Superindice del Giappone, che a luglio ha segnato un lieve rialzo, dai 93,6 punti precedenti a quota 93,7 punti. L’indice coincidente è rallentato a 99,7 rispetto ai 99,8 di giugno. L’indice coincidente si riferisce alle condizioni attuali dell’economia.
Tra le altre notizie di rilievo, la nota in cui Moody’s afferma di ritenere che la redditività delle banche australiane sia destinata a deteriorarsi, a causa del contesto di tassi di interesse più bassi, la crescita più lenta del credito e la competizione intensa. L’outlook sulla qualità degli asset, ha aggiunto l’agenzia di rating, è rimasto stabile.