Azionario Asia orfano di Shanghai e Hong Kong, bene Tokyo. Occhio a titoli fornitori di Apple dopo JP Morgan
Azionario asiatico orfano delle borse di Shanghai e Hong Kong, in vista delle celebrazioni legate al 70esimo anniversario della Repubblica Popolare cinese. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,59%; Sidney +0,81%, Seoul +0,34%.
Focus sulla RBA (Reserve Bank of Australia, banca centrale australiana), che ha tagliato i tassi di riferimento di 25 punti base, dall’1% al minimo record 0,75%, come atteso dal consensus degli analisti.
Dal comunicato emerge che “la RBA allenterà la propria politica monetaria ulteriormente, in caso di bisogno, e che è ragionevole aspettarsi un periodo prolungato di bassi tassi di interesse”.
D’altronde, “l’inflazione si conferma debole ed è attesa rimanere nelle attuali condizioni ancora per un po’”.
Attenzione oggi anche all’entrata in vigore dell’aumento dell’Iva in Giappone, che scatta indubbiamente in un momento delicato per l’economia del paese e per quella mondiale, caratterizzato dalla guerra dei dazi lanciata da Donald Trump e dal rallentamento dei fondamentali economici.
A tal proposito la Bank of Japan ha pubblicato i risultati del sondaggio Tankan relativo al terzo trimestre, da cui è emerso che l’indice di fiducia delle grandi aziende è capitolato al minimo in sei anni, ovvero dal giugno del 2013, scendendo per il terzo trimestre consecutivo.
Tra i titoli, performance generalmente positiva per le azioni delle società fornitrici di Apple, sulla scia della decisione di JP Morgan di aumentare il target price sulle azioni del colosso di Cupertino, da $243 a $265.
In Giappone, acquisti su Taiyo Yuden (+4% circa) e Murata Manufacturing (+2,5%). Japan Display è scivolata invece del 5%. In Corea del Sud, LG Display in lieve calo, mentre i buy si sono riversati su Taiwan Semiconductor Manufacturing Company alla borsa di Taipei, balzata di oltre +3%.