Mercati attendono round negoziati Usa-Cina. Bene industria tedesca, dati macro restano nei radar
La ripresa dei negoziati tra Stati Uniti e Cina (previsti nei prossimi giorni) sulla questione commerciale è il market mover sui mercati. Le Borse europee si sono svegliate questa mattina mostrando un atteggiamento prudente: l’indice tedesco Dax cede lo 0,4%, mentre il Cac40 e il Ftse 100 scendono rispettivamente dello 0,34% e dello 0,06 per cento. Debolezza anche a Piazza Affari, con il Ftse Mib che scivola dello 0,3% a 21.587,72 punti. A svettare sul listino Ubi Banca (+1,76%), seguita da Telecom Italia ed Hera, mentre sul fondo c’è Diasorin (-2,17%), Italgas e Cnh Industrial.
Sono ore di attesa in vista del nuovo round di trattative commerciali tra le due potenze mondiali. Da una parte Pechino ha confermato che il vice-primo ministro Liu He si recherà giovedì e venerdì a Washington per partecipare ai colloqui e il presidente americano Donald Trump ha giudicato probabile che venga raggiunto un accordo, anche se sarebbe preferibile che un eventuale accordo con la Cina non fosse parziale. Dall’altra però l’amministrazione Trump ha deciso di inserire nella lista nera delle società a cui è vietato fare affari con le aziende Usa altri 28 gruppi cinesi. Le 28 società, secondo le accuse Usa, sarebbero implicate nella violazione dei diritti umani a danno degli uiguri, minoranze musulmane presenti nella regione Xinjiang.
Non solo c’è il solo tema commerciale sotto la lente degli investitori, ma anche i dati macroeconomici. Segnali di debolezza sono arrivati dall’Asia, e in particolar modo dalla Cina l’indice Pmi servizi che scende al minimo in sette mesi a settembre: il dato, stilato congiuntamente da Caixin/Markit, è sceso a 51,3 punti dai 52,1 di agosto, deludendo gli analisti, che avevano previsto un rallentamento limitato a 52 punti.
A sorpresa arrivano indicazioni positive dalla produzione industriale tedesca che ad agosto ha mostrato un rialzo dello 0,3% su base mensile rispetto al -0,4% della passata rilevazione. Su base annua il dato ha registrato una flessione del 4% dal -3,9% (dato rivisto da -4,2%). Il mercato si attendeva una variazione nulla su base mensile e del -4,3 per cento. “L’emorragia dell’industria tedesca si interrompe, almeno per ora”, commenta Peter Vanden Houte, economista di Ing, dopo la pubblicazione del dato estivo. “La produzione industriale tedesca è cresciuta inaspettatamente in agosto, ma è ancora chiaro se può davvero parlare di un’inversione di tendenza – afferma l’esperto -. Vediamo ancora ulteriore debolezza, che probabilmente spingerà il governo a mettere in atto più stimoli all’inizio del prossimo anno”.