UniCredit pronta a lanciare subholding in Germania. Il piano per tutelarsi da incertezza Italia, rifugiandosi in paese Tripla A
Quanto conta il rating di un paese sovrano sui costi della raccolta che le banche devono sostenere, ogni volta che bussano alla porta del mercato? Tanto. Al punto che, così come anticipato agli inizi di luglio dal Sole 24 Ore, UniCredit avrebbe deciso di andare avanti con il piano che punta alla creazione di una subholding in Germania.
Che lo spread BTP-Bund sia crollato, sulla scia del tonfo dei tassi sui BTP che hanno testato, a seguito della formazione del governo giallorosso M5S-PD, anche un livello minimo record, non scombina affatto i piani della banca guidata da Mustier.
E’ sempre il Sole 24 Ore, oggi, a riportare indiscrezioni che aggiornano quelle precedenti, segnalando come l’istituto sia pronto ad avviare il processo autorizzativo per la creazione della scatola tedesca. Scatola in cui verrebbero convogliate tutte “le 13 realtà territoriali estere di UniCredit, le cosiddette ‘operational company’: si va dall’Austria, alla Germania, Russia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Bulgaria e Turchia”.
Certo, la creazione della nuova entità non sarebbe immediata, visto che il processo autorizzativo ha una durata di 12-18 mesi.
Ma emerge tutta la volontà di Mustier & Co. di dar vita a una subholding che sarebbe controllata al 100% dalla holding italiana. La holding madre sarebbe riconfermata a Milano, dove UniCredit manterrebbe la sede, la quotazione del titolo, il quartiere generale.
Il Sole torna a spiegare la decisione con il rischio Italia e i costi della raccolta. La scelta della Germania per la creazione di una subholding non sarebbe, infatti, certo casuale. Si tratta di un paese con rating a tripla A, che consente di tagliare il costo della raccolta della banca.
Essendo in Germania (dove UniCredit è già presente con la controllata HypoVereinsbank) il gruppo potrebbe di conseguenza “emettere debito beneficiando del rating del paese della sub-holding”, senza sborsare tassi troppo onerosi.