Prezzi grano boom +40% in settimana, rally record a Chicago. Con guerra Russia-Ucraina prosegue rally scatenato commodities
Prosegue il boom delle commodities, a fronte dei timori di una scarsità dell’offerta, che potrebbe acuirsi nel caso in cui il presidente russo Vladimir Putin decidesse di chiudere i rubinetti del gas e del petrolio e interrompere le forniture anche di altre materie prime che la Russia produce ed esporta in tutto il mondo.
Fattori come la chiusura dei porti ucraini, il combattimento tra forze ucraine e russe in diverse città importanti dell’Ucraina e l’ampliamento delle sanzioni contro la Russia hanno portato i buyer di petrolio e di gas, ma anche di grano e di metalli, a cercare alternative.
Il problema è che, insieme, Russia e Ucraina incidono per poco meno del 30% sulle forniture globali di grano, e la Russia è anche un grande esportatore di gas, alluminio, nichel e altri metalli.
I futures sul grano più attivi sul Chicago Board of Trade sono balzati così questa settimana del 40%, riportando il guadagno settimanale più sostenuto della storia, i prezzi del mais sono volati del 16% e quelli della soia sono saliti del 5%.
Così ha commentato al Guardian gli analisti di ED&F Man Capital Markets: “Stiamo assistendo aun ‘melt-up’ che continua senza dare alcun segnale di diminuzione (let-up).