Eni: per consensus trimestre debole a/a, ma dominano i buy tra gli analisti
Eni pubblicherà i conti del terzo trimestre 2019 domani venerdì 25 ottobre, come sempre prima dell’apertura del mercato. Gli analisti si attendono un terzo trimestre 2019 debole per Eni, non tanto per ragioni fondamentali legate alla società ma per l’effetto prezzi negativo del petrolio che a/a ha subito, nel terzo trimestre di quest’anno, un calo circa del 18%.
Il consensus infatti si aspetta che la divisione principale, quella Exploration & Production, chiuda il quarter con un Ebit adjusted a 1,96 miliardi, in calo di oltre il 30%. A compensare solo parzialmente l’effetto prezzo dovrebbe essere la produzione e l’effetto dollaro. La produzione infatti è attesa in aumento per l’avvio quest’anno di diversi campi d’estrazione e per il rump up di quelli avviati negli anni precedenti. Quanto al dollaro, la rivalutazione anno su anno del biglietto verde è stata di circa il 5% sull’euro. Anche la divisione Gas and Power dovrebbe registrare un terzo trimestre debole in scia al calo dei prezzi del gas. La divisione dovrebbe attestarsi a 30 milioni, contro i 71 del pari periodo (-57% a/a). La divisione Refining & Marketing e Chimica dovrebbe archiviare il trimestre a 15 milioni di Ebit adjusted.
Nel complesso dunque l’Ebit adjusted del gruppo è stimato dal mercato a 2,02 miliardi, in calo del 38% a/a. La produzione dovrebbe raggiungere i 1.875 kboe/g, mentre l’Utile netto adjusted dovrebbe attestarsi a 770 milioni (-44% a/a).
Analisti positivi hanno target price ad oltre 16 euro
Il consensus comunque rimane positivo sul titolo. Di 32 analisti che seguono Eni (fonte Bloomberg), 19 suggeriscono Buy e 10 l’Hold. Solo tre analisti consigliano di vendere. Il target price è di 16,86 euro, con un rendimento potenziale del 22%*. Sui multipli, ENI mostra EV/EBITDA 2019 e 2020, rispettivamente a 3,6 e 3,4 volte, a sconto sui peer.
Analisi Tecnica: quadro grafico ancora in forse, in attesa dei conti
Da un punto di vista tecnico, Eni per il momento appare debole e sulla sua strada trova a 14,12 euro un livello piuttosto importante di resistenza: il ritracciamento di Fibonacci del 38,2% di tutto il down trend avviato ad aprile e la trend ribassista di medio periodo (massimi di aprile e settembre 2019). Il titolo dunque dimostrerebbe forza al break di tale livello con obiettivo graduale verso i 15 euro. Al ribasso invece l’eventuale break di 13,72 euro confermerebbe la fase di debolezza del titolo con target 13,42 e 13 euro. Ovviamente i conti rappresentano un catalyst importante.