Juventus e la Borsa, Agnelli si affida ai numeri: 9 anni fa valore era irrisorio, ora…
Si avvicina l’aumento di capitale da 300 milioni di euro per la Juventus. L’assemblea degli azionisti della Juventus, riunitasi a Torino per la parte straordinaria, ha approvato a maggioranza l’aumento di capitale. L’operazione, da completare entro il 30 settembre 2020, è volto a supportare le azioni strategiche previste dal piano di sviluppo per gli esercizi che vanno dal 2019/20 al 2023/24. Exor, holding che controlla la società, si è impegnata a sottoscrivere la quota di aumento di capitale di sua pertinenza, pari al 63,77%.
Intanto oggi la Juventus ha reso noto di essersi accordata con FCA per incrementare di 25 milioni di euro il corrispettivo fisso annuo della sponsorizzazione Jeep per le stagioni sportive 2019/2020 e 2020/2021, con l’inclusione di taluni diritti di sponsorizzazione aggiuntivi.
Il titolo, dopo una prima parte di seduta incerta, segna un balzo dell’1,5 per cento a quota 1,43 euro.
Agnelli: anche Real e Manchester hanno fatto lo stesso
Davanti ai soci il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, si è soffermato sullo stupore creato in Italia dalla due operazioni della società, il prestito obbligazionario da 175 milioni (fatto a febbraio) e l’aumento di capitale da 300 milioni. Stupore per le dimensioni delle risorse chieste al mercato obbligazionario e gli azionisti. E Agnelli insiste sulla necessità di avere una visione più ampia poiché “il nostro benchmarck di riferimento non deve essere mai solo ed esclusivamente l’Italia, quanto le grandi realtà europee”. Citati quindi alcuni competitor che hanno fatto ricordo al mercato dei capitali: il Manchester United, negli ultimi quattro o cinque anni, ha chiesto risorse agli azionisti per 450 milioni di sterline. Guardando al mercato obbligazionario, il Real Madrid a marzo del 2019 ha chiesto risorse per circa 600 milioni di euro; il Tottenham ha appena rifinanziato un debito con l’emissione di obbligazioni per più di 500 milioni di sterline e sempre il Manchester United negli ultimi anni ha emesso obbligazioni per circa un miliardo di euro. “Questi sono i numeri del mercato obbligazionario, del mercato dei capitali, che esistono nella nostra industry, quindi non dobbiamo fare l’errore di paragonare le nostre realtà italiane al nostro vero mercato di riferimento: l’Europa. Perché la Juventus, arrivata a questo punto è sì la più grande società di calcio in Italia, ma è solo una delle grandi realtà a livello europeo”, ha detto oggi Agnelli.
Agnelli ha guardato a ritroso il percorso della Juventus in questi anni, snocciolando numeri in forte crescita: il fatturato attuale della Juve, esclusa la voce dei trasferimenti dei calciatori, quindi circa 500 milioni, è il livello di fatturato che il Real Madrid aveva quando io ho assunto la presidenza della Juventus nel 2010. “È evidente che i tassi di crescita che abbiamo sviluppato sono stati superiori a quelli del Real Madrid: noi siamo passati da circa 170 milioni ai 500 milioni attuali, il Real Madrid da 500 milioni a 750 milioni, quindi noi abbiamo più che raddoppiato e il Real Madrid è cresciuto solo del 50%, però c’è ancora un divario, che dobbiamo evidentemente colmare. Dal 2010 al 2019, abbiamo visto il nostro fatturato aumentare dai 172 milioni della stagione 2010-2011 ai 621 milioni di questa stagione”.
Riguardo alla valorizzazione in Borsa, al 30 giugno del 2010 la market capitalization della Juventus era di 162 milioni; al 30 giugno di quest’anno, e il valore è analogo in questi giorni, era di 1 miliardo e 470 milioni. “Quindi, in questi nove anni, abbiamo creato più di 1 miliardo e 200 milioni di valore”, taglia corto Agnelli.
Il titolo Juve poco meno di un anno fa è entrato a far parte dell’indice Ftse Mib.