Crack Bio-on: nuove iniziative a tutela dei risparmiatori coinvolti
Sono circa 10.000 i risparmiatori coinvolti nel crack Bio-on, società produttrice di plastiche biodegradabili accusata dalla procura di Bologna di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato stando a quanto emerso dall’operazione Plastic Bubbles. Una vicenda che sembra ripercorrere le tappe del crack Parmalat o di Veneto Banca.
“Anche in questo caso i risparmiatori e l’intero listino AIM (dedicato ai titoli di aziende destinate ad una forte crescita) pagano i ritardi di una Autorità di vigilanza che, da Luglio, aveva sul tavolo la questione ed era a conoscenza degli illeciti”, rimarca Federconsumatori che sottolinea il “ritardo inaccettabile” della Consob nell’intervenire nella questione.
Federconsumatori sta studiando le migliori strategie per tutelare gli azionisti coinvolti. In particolare sta verificando se i profili degli investitori fossero adeguati al grado di rischio dell’investimento e, soprattutto, se non ci fossero state intermediazioni “poco equilibrate” che abbiano indotto i cittadini a investimenti incauti.
Settimana scorsa era stato il Codacons ad attivarsi a tutela dei risparmiatori e dei soggetti danneggiati dagli illeciti contestati dalla magistratura bolognese. L’associazione ha deciso di costituirsi parte offesa nell’inchiesta penale in cui si contestano false comunicazioni sociali delle società quotate e manipolazione del mercato, e offre assistenza legale agli azionisti danneggiati, finalizzata a far ottenere loro il risarcimento dei danni economici subiti. Il Codacons sta studiando inoltre la fattibilità di ulteriori azioni legali a tutela dei lavoratori dell’azienda. Proprio per questo l’associazione ha deciso di convocare una prima assemblea informativa aperta a tutti i possibili danneggiati da questa vicenda, compresi i titolari di azioni della Bio-On che si trovano di fronte ad una situazione inaspettata con il rischio di perdere il valore delle azioni su cui hanno investito i loro risparmi.
Lo scandalo è partito tre mesi fa dopo che il fondo speculativo Quintessential ha denunciato il ‘castello di carte’ costruito da soci fondatori e manager della società nel report intitolato ‘Una nuova Parmalat a Piazza Affari?’, portando al crollo del titolo in Borsa e l’avvio delle indagini della procura di Bologna che hanno confermato l’esistenza di forti irregolarità nella condotta di Bio-on.