Per Azimut utili record, titolo prosegue corsa e punta ora a sorpassare quota 20 euro
Azimut continua la sua forte corsa rialzista dopo la trimestrale migliore delle attese. Il titolo, che oggi ha sfondato la soglia di 19 euro, si muove sui massimi da maggio 2016 a Piazza Affari (+3,77% a 19,56 euro). Il saldo da inizio anno continua a lievitare (+108%), restando il miglior titolo di tutto il Ftse Mib.
Record storico per l’utile nei 9 mesi
Nei primi 9 mesi dell’anno Azimut ha raggiunto un record storico di utile netto che si è attestato a 247 milioni (+120% rispetto all’analogo peirodo nel 2018), “eguagliando in 9 mesi il record annuale dell’intero 2015”, precisa la società. In salita anche i ricavi consolidati che si sono attestati a 724,3 milioni rispetto a 565,6 milioni nei primi 9 mesi del 2018, mentre il reddito operativo consolidato ha raggiunto quota 279,5 milioni contro i 153,3 milioni registrati un anno fa. Osservando le perfomance registrate nel solo terzo trimestre, il gruppo italiano attivo nel settore del risparmio gestito ha registrato un utile netto consolidato che è balzato del 92% a 76 milioni di euro, mentre i ricavi sono aumentati del 26% a 238 milioni. Numeri migliori delle aspettattive del mercato, con il consensus Bloomberg che indicava profitti per 68,6 milioni e fatturato di 231,8 milioni.
Il totale delle masse gestite a fine settembre 2019 ha raggiunto la soglia di 44,6 miliardi; il dato comprensivo del risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato arriva a 57,4 miliardi. La raccolta netta nei primi nove mesi dell’anno è stata di 3,7 miliardi, di cui una buona parte dal business estero che oggi rappresenta il 29% del patrimonio complessivo di gruppo. La posizione finanziaria netta consolidata a fine settembre 2019 risultava negativa per circa 47 milioni, in miglioramento rispetto ai -75 milioni di fine giugno 2019.
Azimut ha inoltre fatto sapere che nei 9 mesi sono stati pagati dividendi ordinari per oltre 200 milioni, di cui circa 166 milioni cash oltre ai 42 milioni in azioni. Inoltre, sono state fatte acquisizioni, sempre da gennaio a settembre, pari a circa 52 milioni.
Questione bond, Azimut sonda il mercato
Al di là dei risultati finanziari, il consiglio di amministrazione di Azimut ha approvato l’avvio di attività di soft sounding preliminare presso investitori qualificati, italiani e internazionali, per valutare le condizioni di mercato in relazione a una potenziale emissione di un prestito obbligazionario non convertibile a tasso fisso da eseguirsi nel corso delle prossime settimane. La società, si legge in una nota, sarà supportata in tali attività e, ove ne ricorrano i presupposti, di un potenziale successivo collocamento da J.P. Morgan, Banca Imi e Nomura.
L’eventuale lancio del collocamento del bond è soggetto alla verifica di una serie di condizioni, tra le quali, le condizioni di mercato, l’interesse manifestato dai potenziali investitori e l’andamento dei prezzi dei titoli equivalenti sul mercato, nonché la decisione finale da parte degli organi amministrativi della società. Azimut ha indicato che indicativamente l’emissione avrà una durata intermedia e un ammontare fino a 500 milioni di euro, i cui proventi saranno utilizzati per la propria attività e per finanziare potenziali operazioni straordinarie e/o per rimborsare parte dell’indebitamento, incluso il parziale rimborso per circa 140 milioni della linea di credito da 200 milioni erogata da un pool di banche ad inizio anno.
Il tasso di interesse, come da prassi, sarà individuato a esito del potenziale collocamento del bond. Le obbligazioni saranno riservate a investitori qualificati, con esclusione di collocamento negli Stati Uniti d’America ed altri paesi selezionati, la quotazione presso il mercato regolamentato dell’Irish Stock Exchange.