Notizie Notizie Mondo Outlook mercati: trade war Usa-Cina driver anche nel 2020, prese di profitto sui bond HY

Outlook mercati: trade war Usa-Cina driver anche nel 2020, prese di profitto sui bond HY

5 Novembre 2019 17:36

Anche nel 2020 il driver princi9pale dei mercati sarà la guerra commerciale USA-Cina. Lo fanno notare gli analisti di MPS Capital Services nel loro outlook. Le complicazioni emerse per la cosìdetta Fase 1, lasciano intravedere un cammino ancora tortuoso verso l’assai più complessa Fase 2 che dovrà includere tematiche come la tecnologia e  la  proprietà  intellettuale. Quest’ultima ci terrà probabilmente impegnati per gran parte del 2020 (quasi il 45% dei gestori interpellati nell’ultimo sondaggio mensile di BofA considera la trade war come “the new normal”), mentre l’evoluzione dei dialoghi relativi alla Fase 1 saranno cruciali per l’evoluzione dei mercati da qui a fine  anno. A questo riguardo, i toni  costruttivi  delle  ultime  settimane lasciano intravedere l’effettiva volontà delle due controparti di siglare un accordo.

All’atto pratico, nel corso del 2019 ogni escalation ha portato a vendite sui mercati azionari, acquisto di bond governativi e un maggiore interventismo della Fed. In tal senso – precisano da MPS – non è escluso che la banca centrale USA, in caso di turbolenze significative sul fronte commerciale, possa rendere (nel   2020) “permanente” l’espansione del proprio bilancio. Il tutto si tradurrebbe di fatto in un Quantitative Easing, sebbene Powell non voglia definirlo tale, probabilmente per rivendicare un’autonomia decisionale rispetto alle ripetute richieste del Presidente Trump,  il  quale  ha in  fin  dei  conti ottenuto  ciò  che  voleva  (taglio  dei  tassi  e  QE  o  similare).

Bond high yield europei e americani a confronto

In scia all’attesa del riavvio del QE, si apprende dall’outlook di MPS Capital Services, gli spread sui bond high yield in euro hanno stretto fino a 336 pb  (indice  BofA), un livello che non si vedeva da maggio 2018. Successivamente, la forte attività sul  primario (sono stati emessi oltre 900 miliardi in soli titoli IG in dollari e le emissioni in euro hanno raggiunto un nuovo massimo storico in termini annualizzati nel mese di settembre), le tensioni sul mercato REPO statunitense ed il crescente scetticismo su un potenziale accordo tra Cina ed USA, hanno  portato gli operatori a prendere profitto sul credito, specialmente sul segmento high yield”. Più nel dettaglio e stando ai dati forniti da EPFR, si sono registrati deflussi di capitali dai fondi ad alto rendimento in euro nei mesi di agosto e settembre, mentre il comparto IG non ha fatto una piega. Sul comparto europeo ad alto rendimento, il movimento di allargamento dello  spread è stato accompagnato da un significativo aumento del rendimento, come testimoniato dallo YtW misurato dall’indice di BofA, schizzato sopra il 3,30% per la prima volta da quattro mesi. I movimenti sono poi in parte rientrati visto le crescenti attese di un dialogo più costruttivo tra Cina e Stati Uniti ed il maggiore ottimismo sulla Brexit. Le performance YTD sono di tutto rispetto, con quelle sui comparti US addirittura in doppia cifra. In effetti gli US HY hanno tenuto relativamente bene rispetto al segmento europeo, nonostante la penalizzazione derivante dal marcato allargamento del  rispettivo  comparto  energy (il più  rilevante all’interno della costruzione dell’indice BofA con un peso di oltre il 15%), il cui spread è schizzato in prossimità degli 800 pb su livelli che non si  vedevano da oltre tre anni.