Fincantieri sbanda dopo i conti, prosegue il processo di integrazione di Vard
Seduta da dimenticare per Fincantieri che perde il 5,6% a 0,88 euro dopo aver annunciato ieri in serata i risultati al 30 settembre. I ricavi e proventi dei primi nove mesi del 2019 registrano un incremento del 9,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, confermando le aspettative di crescita per il 2019 del settore Shipbuilding e del settore Sistemi, Componenti e Servizi. L’Ebitda, pari a euro 287 milioni (+2,1% rispetto al 30 settembre 2018) con un Ebitda margin pari al 6,7%, riflette il positivo andamento del settore Shipbuilding (+30,2% rispetto al 30 settembre 2018 nonostante l’effetto negativo delle commesse cruise di Vard) e sconta la marginalità negativa del settore Offshore e Navi speciali.
Con riferimento alla controllata Vard, a seguito del delisting avvenuto a dicembre 2018, è proseguito il processo di integrazione nel Gruppo Fincantieri e di allineamento alle best practice. Ne è conseguito un cambio di management e l’avvio di un processo di riorganizzazione. Tali iniziative hanno portato da una parte al recupero di ritardi produttivi che avrebbero altrimenti compromesso la consegna delle navi nei tempi previsti e dall’altro alla revisione delle stime dei costi a finire delle commesse che sono state riflesse nei risultati al 30 settembre 2019.
“La società non ha dato indicazioni sulla guidance di Ebitda (la precedente guidance assumeva Ebitda margin stabile su base annua a 7,6% contro la nostra stima di 7,5%) mentre la posizione finanziari netta è vista in leggero miglioramento rispetto al dato del terzo trimestre 2019 (noi -793 milioni)” sottolineano gli analisti di Equita (rating Hold con prezzo obiettivo a 1,25 euro). “La società ha sottolineato che gli ultimi 3 mesi dell’anno in corso potrebbero essere caratterizzati da ulteriori revisioni delle stime di marginalità delle commesse di Vard con conseguente impatto negativo sulla profittabilità di gruppo” conclude Equita.