Russia e controlli capitale pro-rublo: scatta divieto di acquistare dollari Usa e altre hard currency
Divieto di usare i rubli per acquistare dollari Usa e altre hard currency, come euro, yen, sterlina, franco svizzero: in Russia aumentano i controlli sui capitali, con l’obiettivo di salvare il rublo, che continua a crollare a nuovi minimi record nei confronti del biglietto verde, e non solo.
L’ultimo annuncio è arrivato dalla banca centrale russa, che ha comunicato la decisione di vietare ai cittadini russi di utilizzare la moneta nazionale per acquistare le hard currency per i prossimi sei mesi, stando a quanto ha riportato il Washington Post, nell’articolo “Russia bars purchases of dollars by citizens in sign of hard-currency pinch”.
“Le banche non venderanno hard currencies ai cittadini per il periodo dell’ordine temporaneo”, ha detto la banca centrale, stando a un comunicato diramato sul suo sito dopo la mezzanotte ora di Mosca. L’ordine scadrà il 9 settembre del 2022.
Il divieto non si ferma qui. La banca centrale ha annunciato anche che limiterà alla somma di 10.000 dollari l’ammontare di biglietti verdi che i clienti potranno prelevare dai loro conti in dollari aperti presso le banche russe.
Chiunque voglia prelevare una somma superiore dovrà trasformare i soldi detenuti nel conto in rubli.
Il rublo nel frattempo continua a precipitare a nuovi minimi record, sia nei confronti del dollaro Usa che dell’euro, tanto da aver perso più del 10% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, a quota 117,2 nei confronti del biglietto verde. Nelle ultime ore è arrivata anche la nuova bastonata firmata Fitch che, nel giro di pochi giorni, ha bocciato per la seconda volta il rating sul debito russo, che tra l’altro era stato portato già a junk, parlando di default imminente.
Divieto di acquistare dollari in Russia: ‘ora si rischia davvero corsa agli sportelli’
“Per i cittadini normali, il principale impatto di queste misure è che non potranno più acquistare dollari che, per tutti a parte i milionari, sono l’asset finanziario migliore per proteggersi contro l’inflazione“, ha commentato Konstantin Sonin, economista russo presso la University of Chicago.
Sergey Aleksashenko, ex funzionario del ministero delle finanze della Russia e anche della Bank of Russia, che ora vive negli Stati Uniti, ha definito la mossa “una idiozia incredibile”.
A suo avviso, evidentemente “la fuga dei depositi in valute straniere dalle banche russe ha superato le stime della Bank of Russia, alimentando i dubbi sulla capacità delle banche di onorare i loro obblighi”, ha scritto Aleksashenko nella sua newsletter Substack, a seguito della diffusione della notizia. “Il più grande errore che un’autorità monetaria possa commettere in Russia è toccare i risparmi privati…se finora non c’è stata alcuna corsa agli sportelli, ci sarà adesso”.