Piazza Affari parte in deciso ribasso, Telecom unica big in positivo
Brutto inizio di seduta per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib arretra dello 0,9% a 23.100 punti, in scia alla debolezza delle ultime sedute. In Italia il mondo politico è in fibrillazione nonostante sia arrivata ieri la promozione da parte della Commissione europea della manovra per il 2020. Nelle ultime ore si parla della possibilità che l’Europa stia lavorando a una modifica del Mes (Meccanismo europeo di stabilità), che andrebbe a detrimento dell’Italia.
Arrivano intanto nuovi dubbi sulla capacità degli Stati Uniti e della Cina di raggiungere un accordo sulla “Phase One” prima della fine dell’anno. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, i negoziati tra le due super potenze si troverebbero in una fase delicata, con il rischio di una rottura delle trattative, anche se ci sono progressi in alcune aree chiave. Le trattative sarebbero inoltre complicate anche dai conflitti interni alla Casa Bianca sul migliore approccio da adottare nei confronti di Pechino. Le relazioni Usa-Cina sono state complicate anche dal passaggio da parte del Congresso americano, nelle ultime ore, di una proposta di legge a tutela dei diritti civili di Hong Kong, a favore dunque dei manifestanti pro-democrazia. Una rassicurazione è arrivata però negli ultimi minuti dal vicepremier cinese Liu He, che si è detto “cautamente ottimista”.
Tra le big del Ftse Mib, unico segno più per Telecom Italia (+1%) che si è spinta così sui massimi a quasi un anno. Sotto pressione tutti gli altri titoli compreso il comparto del lusso, dopo che il colosso francese Lvmh avrebbe, secondo alcune indiscrezioni raccolte da Reuters, alzato l’offerta per l’americana Tiffany, che in cambio avrebbe concesso l’accesso ai conti. Deboli Ferragamo (-0,7%) e Moncler (-1,8%). Sotto la parità anche Terna (-0,4%) che ha incassato la promozione di Standard Ethics che alza il rating dal precedente “E” a “E+”.
La peggiore del listino è Fca (-3,4%) in scia alla causa intentata da General Motors, in merito a una presunta corruzione del sindacato Usa. Infondata la causa promossa da General Motors. Così la definisce Fca in una nota ufficiale, confermando che “si difenderà con tutte le forze” contro le accuse mosse dal gruppo Usa dell’auto.