JP Morgan ottimista su azionario Asia, India e Corea Sud i suoi top pick. Ecco i titoli preferiti
JP Morgan ha un outlook positivo sull’azionario asiatico, in particolare sulle borse di Seoul e di New Delhi. Lo ha confermato James Sullivan, responsabile della divisione di ricerca sull’azionario ex Japan del gigante bancario americano.
“Per la fine del primo semestre del 2020, abbiamo un target di 750 punti per l’indice MSCI Asia ex-Japan. Il target previsto per la fine dell’anno prossimo è invece pari a 700 punti”. Sebbene più basso, a quota 700, il valore dell’indice – che monitora il trend delle società a grande e media capitalizzazione – si confermerebbe superiore dell’8% circa rispetto ai livelli attuali.
La divisione di analisi della banca di investimenti riferisce di essere “bullish sull’azionario asiatico”, motivando la view con la convinzione che, “la crescita dovrebbe toccare il minimo tasso di espansione nel quarto trimestre del 2019, sulla scia della politica monetaria aggressiva di quet’anno, dello shock provocato dall’incertezza sul commercio (globale) che sta per toccare il fondo, degli squilibri macroeconomici limitati”.
Detto questo, in un’intervista rilasciata alla Cnbc, Sullivan ha avvertito che il contesto “potrebbe farsi più difficile e in modo significativo” nel secondo semestre del 2020. Un commento niente affatto sorprendente, visto che il periodo coincide con le elezioni presidenziali Usa (che si terranno a novembre).
Per l’analista l’azionario asiatico potrebbe comunque trarre vantaggio dalla ripresa della domanda globale di prodotti tecnologici e anche dall’eventuale decisione delle aziende di rilanciare gli investimenti.
In particolare l’azionario coreano e indiano potrebbero beneficiare di questi trend e ‘sorprendere’ gli investitori.
JP Morgan ha affrontato anche il tema della Rotazione degli investimenti dai bond all’azionario, e dalle azioni growth a quelle value: e tali fattori avvantaggerebbero in modo “ragionevolmente positivo” l’azionario coreano, come ha spiegato Sullivan. Azionario che ha sottoperformato l’azionario globale e che rimane uno dei principali mercati “value” a livello globale.
“E’ tra i mercati su cui siamo overweight avvicinandoci alla fine dell’anno e guardando anche all’anno prossimo”, ha detto l’esperto.
LEGGI ANCHE Azioni Quality growth Vs Azioni value e ciclici: per Goldman Sachs recente rotazione ‘temporanea‘
Da segnalare che un titolo growth è quello di una società che, secondo le attese, dovrebbe crescere a un tasso significativamente superiore rispetto alla media del mercato. Si tratta di azioni che, in generale, non pagano dividendi, visto che di norma le società vogliono reinvestire gli utili, al fine di accelerare la crescita nel breve termine. Di norma i titoli appartengono ai settori tecnologico, biotech e dei consumi discrezionali.
Le azioni value, invece, sono titoli che vengono scambiati di norma a prezzi inferiori rispetto ai fondamentali delle società. Fondamentali come dividendi, utili, o vendite. Si tratta di azioni caratterizzate da elevati dividendi e da bassi P/E ratio.
Tornando alle scelte “sudcoreane” di JP Morgan, Sullivan riferisce che tra i titoli favoriti si mettono in evidenza, soprattutto guardando alla prima metà dell’anno prossimo, l’azione del colosso degli smartphone Samsung e il titolo della società di internet sucoreana Kakao.
Riguardo all’India, JP Morgan è particolarmente ottimista sull’impatto che, sull’economia, dovrebbe arrivare dagli stimoli fiscali varati dal governo. Il riferimento è all’entrata in vigore, nel mese di settembre, del taglio alle tasse ialle aziende, deciso per stimolare l’economia. Ora, le aziende indiane pagano tasse pari al 22% sui loro profitti, rispetto al 30% precedente. E per gli analisti del colosso bancario Usa i tagli alle tasse “potrebbero tradursi in un impulso fiscale di $20 miliardi, per un valore dello 0,7% del Pil”.
Sulla base di questi presupposti, il colosso ha un rating “overweight” sulle società manifatturiere indiane Ultratech Cement e ICICI Bank. In particolare, Ultratech sarebbe orientata a riportare una “forte crescita degli utili”, mentre le valutazioni di ICICI sono “appetibili rispetto a quelle di altre banche sue rivali”.