Atlantia in affanno a Piazza Affari, sconta le parole di Conte e Di Maio su revoca concessione
Seduta da dimenticare per Atlantia a Piazza Affari. Il titolo, già debole alle prime battute di oggi, ha accelerato al ribasso e segna un calo del 2,5% a 20,48 euro, tra i peggiori dell’indice di riferimento Ftse Mib. Sulla holding della famiglia Benetton pesano le nuove dichiarazioni relative il ritiro della concessione autostradale.
Questa volta sono le parole del premier Giuseppe Conte, che ha rimarcato che il procedimento per la revoca della concessione di Autostrade per l’Italia (Aspi) va avanti. Tecnicamente, la caducazione della convenzione “è in atto” e “non si è mai interrotta”. Così ha detto il presidente del Consiglio, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Stiamo acquisendo continuamente elementi presso il Mit, man mano che vengono fuori perizie ed elementi. E adesso possiamo anticipare che siamo pressoché in dirittura di arrivo”, ha aggiunto Conte.
M5s e Pd all’unisono sulla revoca
Sul tema si è espresso, utilizzando toni simili, anche il ministro Di Maio. “Si va verso la revoca delle concessioni autostradali – ha detto il leader del M5S a Radio Anch’io – bisogna togliere a questi signori la concessione il prima possibile dopo che hanno preso i nostri soldi per i pedaggi senza fare la manutenzione delle strutture”. L’ad di Aspi, Roberto Tomasi, parla invece in una intervista alla ‘Stampa’: “Non cerchiamo scuse, siamo pronti a ogni verifica ma i ponti sono sicuri”.
Anche il partner della coalizione del M5s, il Partito Democratico, starebbe propenso alla revoca, riferisce la Repubblica. “Concessioni autostradali: non è una questione politica, ma di difesa, la migliore possibile, dell’interesse pubblico” ha detto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli. Secondo fonti di stampa, la De Micheli starebbe spingendo sulla questione della revoca, con la decisione che potrebbe arrivare entro la prossima settimana.
Inoltre, secondo quanto riporta la Repubblica, il governo avrebbe chiesto una compensazione: bloccare o abbassare le tariffe e prevedere la gratuità della percorrenza su alcuni tratti della rete oggi gestiti a pagamento. Al ministero hanno quantificato il risparmio per i cittadini (e la rinuncia ai profitti per la società) in qualche miliardo di euro. La prima risposta di Autostrade, scrive la Repubblica, è stata un no secco, senza margini di trattativa.
Si ricorda infine che il M5s ha sostenuto la revoca della concessione detenuta dalla controllata di Atlantia dal crollo del ponte Morandi di Genova nel 2018. La pressione su Atlantia si è intensificata durante l’estate, in quanto i risultati di un’indagine della Guardia di Finanza hanno portato alla luce alcune mancanze sulle attività di manutenzione.