Notizie Notizie Mondo I tre elementi che gli investitori europei dovrebbero tenere d’occhio il prossimo anno

I tre elementi che gli investitori europei dovrebbero tenere d’occhio il prossimo anno

12 Dicembre 2019 15:15

Il mercato azionario europeo sembra aver svoltato nel quarto trimestre, crescendo a livelli mai visti negli ultimi anni. Ma ci sono ancora margini di crescita nel 2020 è la domanda che si pone Edward Kevis, European equities portfolio manager di Aviva Investors che individua tre elementi che gli investitori europei dovrebbero tenere d’occhio il prossimo anno.

I tre fattori da considerare nel 2020

Il primo riguarda i rischi macro che, a detta di Kevis, rimangono anche per il 2020 ma dovrebbero diventare meno incerti. Le elezioni negli Stati Uniti dovrebbero fornire un incentivo economico a Donald Trump per far progredire i negoziati commerciali. Il Presidente, suggerisce l’analista di Aviva Investors, deve appellarsi alle sue principali fasce d’elettorato mostrandosi “duro con la Cina”. Questo potrà portare a fasi di volatilità di mercato nei momenti di interruzione dei negoziati, ma orienterà probabilmente la bilancia verso un accordo commerciale.

Secondo fattore da tenere in considerazione nel 2020 è il divario di valutazione che potrebbe avvicinare gli estremi del settore. L’industria automobilistica, ad esempio, è scambiata a circa 9 volte gli utili rispetto alle utilities che, sulla base delle stime del 2019, sono scambiate a circa 16 volte gli utili. Questo divario potrebbe ridursi l’anno prossimo.

I settori che sottoperformano, come automotive, banche ed energia, possono avere il potenziale per un miglioramento degli utili rispetto a settori che godono di valutazioni più elevate come beni di prima necessità, utilities, alimentare e bevande. Oltre ad un contesto macroeconomico più sano, le aspettative di guadagni più stabili o addirittura più elevati potrebbero spingere i titoli di questi settori, continua Kevis.

Infine, terzo fattore, entrando nel 2020, la combinazione di incertezza macroeconomica e di elevata dispersione dei multipli di valutazione tra i settori dovrebbe, in teoria, ridare vita ad un mercato europeo della selezione dei titoli. Piuttosto che posizionare i portafogli anticipando gli sviluppi macroeconomici, gli investitori probabilmente trarranno maggiori vantaggi scegliendo le azioni che ritengono sottovalutate. E titoli non prezzati correttamente si possono trovare in qualsiasi settore, da quello automobilistico, ad  occasioni anche in settori che devono affrontare forti venti contrari come la sanità.