Tenaris, c’è l’ok dagli Usa all’acquisizione di Ipsco dai russi di Tmk
Indicazioni positive per Tenaris in arrivo dagli Stati Uniti. Il gruppo guidato dalla famiglia Rocca ha annunciato che il Dipartimento di giustizia statunitense ha chiuso le indagini relative alla proposta di acquisizione di Ipsco Tubulars dalla russa Tmk. Adesso Tenaris, che aveva stipulato la proposta di acquisizione lo scorso 22 marzo, si attende di completare la transazione a breve.
Per rilevare l’americana Ipsco Tubulars Tenaris ha messo sul piatto 1,2 miliardi di dollari al netto di cassa e debito. Un’operazione strategica che, come aveva dichiarato l’a.d. Paolo Rocca, “segna un ulteriore passo nel nostro viaggio come produttore domestico e fornitore dell’industria petrolifera statunitense”.
Intanto a Piazza Affari Tenaris non si scalda, con il titolo che è scivolato in territorio negativo e ora cede un limitato 0,10% a 10,14 euro. In forte rialzo, invece, sulla Borsa russa Tmk che sale di circa il 9 per cento.
Per Equita, migliora posizione in Usa
Come rimarca Luigi De Bellis, co-responsabile dell’ufficio studi di Equita, e autore del commento odierno su Tenaris, “l’acquisizione migliora la posizione di Tenaris e la presenza manifatturiera locale nel mercato statunitense, estendendo l’offerta prodotti”. Equita, che conferma la raccomandazione hold e target price di 11,5 euro su Tenaris, sottolinea ancora che “negli Stati Uniti, il mercato dei tubi OCTG (dove è attiva Ipsco Tubulars) ha visto un rallentamento della domanda nel corso del 2019 a causa della volatilità del prezzo del petrolio, indebolimento dell’attività di drilling e un alto livello di rimanenze di tubi, con conseguente pressione sui prezzi”.
La view degli analisti
Se Equita conferma la raccomandazione hold, il consensus degli analisti su Bloomberg indica per Tenaris il 55,6% di giudizi Buy e il 33,3% Hold, mentre solo 2 analisti consigliano di vendere (rating Sell).
Punto tecnico (a cura dell’ufficio studi di Borse.it)
Il titolo Tenaris supera i 10 euro e conferma la fase di rimbalzo avviato sul minimo chiave collocato a 9 euro. Migliora quindi il quadro grafico per il titolo dell’oil&gas anche se un segnale forte di cambio di sentiment si avrà al break della resistenza collocata a 11,14 euro, dove passa anche la trend line ribassista di lungo termine. In caso di rottura target a 11,8 e 12 euro. Al ribasso invece un segnale molto negativo si avrebbe sul break di 9 euro con primo target il supporto a 8,5 euro.