Notizie Notizie Mondo I mercati nell’anno delle Presidenziali Usa: atteso 2020 positivo per asset rischiosi con volatilità in aumento

I mercati nell’anno delle Presidenziali Usa: atteso 2020 positivo per asset rischiosi con volatilità in aumento

27 Dicembre 2019 09:13

“Game of … Tariff !”. Così gli strategist di Mps Capital Services hanno intitolato l’Outlook per il 2020, che secondo le loro previsioni sarà “positivo per gli asset rischiosi, ma con una volatilità in aumento nel corso dell’anno“. Lo scenario di base vede ancora sotto i riflettori la questione commerciale tra Cina e Stati Uniti, dopo la tregua temporanea arrivata proprio nelle scorse settimane, ma anche la ‘mano’ delle banche centrali con “la liquidità che non dovrebbe mancare sui mercati”.

Un anno che vedrà tra i temi dominanti anche la corsa e le elezioni poi negli Stati Uniti, con il nome del nuovo presidente Usa che arriverà all’inizio di novembre. “Siamo nell’anno delle elezioni USA e di certo Trump
avrà tutto l’interesse a presentarsi il 3 novembre 2020 con mercati azionari (considerati proxy del tasso di
approvazione del suo operato) in rialzo e con un’economia ancora tonica”, sottolineano gli esperti della banca senese aggiungendo che “è un fatto che gli ultimi due presidenti americani a non essere rieletti per il secondo mandato siano ‘inciampati’ in una recessione e performance povere dell’azionario“.
Per gli amanti della statistica, dal dopo guerra ad oggi, negli anni elettorali, l’indice S&P500 ha consegnato una performance media introno al 6,5% e redimenti negativi in sole 3 delle 18 osservazioni.

Gli strategist di Mps Capital Services sostengono inoltre che “anche, nell’eventualità che la “fase 2” si riveli particolarmente difficile e piena di insidie data la complessità dei temi trattati (proprietà intellettuali, Huawei, etc.), c’è sempre la rete di protezione della Fed con la liquidità che rimarrà ampia e pronta ad aumentare ulteriormente in caso di necessità. Le altre banche centrali, a corto di opzioni, si ritroveranno a fare ‘fine tuning’ dell’esistente”.

In questo scenario, secondo le stime, i tassi decennali, se nei primi mesi del nuovo anno saliranno in scia alla retorica reflazionistica dominante (il tasso treasury potrebbe spingersi fino anche a 2,34% quello Bund tornare temporaneamente in positivo) successivamente torneranno a scendere per i segnali di rallentamento di un ciclo (il più lungo della storia) che tornerà a dare segnali di stanchezza. Le obbligazioni a spread saranno utili per il “carry” che portano, solo in parte rosicchiato dall’aumento degli spread che ci aspettiamo principalmente nell’ultima parte dell’anno per l’approssimarsi del “maturity wall”.

In particolare, in Italia, i BTP potrebbero continuare a beneficiare dei flussi di acquisto derivanti dal QE BCE e dalla ricerca di rendimento almeno nella prima parte dell’anno e fintanto che non ci saranno nuove tensioni sul fronte politico. In questo senso, sottolineano gli esperti, sarà importante vedere se e fino a quando l’istinto di sopravvivenza dell’attuale compagine di maggioranza avrà la meglio sulle forze centrifughe.

Per quanto riguarda il mondo valutario, da Mps si attendono che l’euro/dollaro possa esibire un andamento a “J”: dopo un inizio 2020 tendenzialmente ancora favorevole al biglietto verde (per Fed in “stand-by, differenziale di crescita e tasso favorevole, spada di Damocle dazi alle auto), il cambio dovrebbe tornare progressivamente a salire in scia ad una Fed che, crediamo, passerà dalle TOMO (Temporary Open Market Operations) alle POMO (Permanent Open Market Operations) e sarà percepita come potenzialmente più interventista della BCE.

Tra le commodity, protagonisti ancora i metalli preziosi che potrebbero tornare a brillare nella seconda parte dell’anno, in scia al ritorno in auge dei timori di rallentamento dell’economia. “Il 2020 dovrebbe essere un anno con performance positive per le materie prime legate al ciclo, almeno nella prima metà dell’anno quando potrebbe esserci un certo ottimismo legato alla ripresa della domanda cinese e ad una stabilizzazione del rallentamento economico globale. Nella seconda metà potrebbe invece manifestarsi un forte aumento della volatilità, ipotizzando che gran parte delle buone notizie siano prezzate ed un possibile ritorno delle tensioni tra USA e Cina”, si legge nell’Outlook 2020 firmato da Mps Capital Services.

In tale contesto, proseguono, materie prime che nella prima parte potrebbero essere rimaste indietro (ad esempio l’oro), potrebbero riprendere vigore a scapito di altre che nel frattempo hanno già avuto periodi positivi (petrolio, metalli non ferrosi). Le agricole, come al solito saranno dipendenti dall’evoluzione dei raccolti, con alcune eccezioni come soia e cotone sensibili anche agli sviluppi commerciali.