Notizie Notizie Italia Mps, dominano gli acquisti a Piazza Affari dopo valutazione Moody’s  

Mps, dominano gli acquisti a Piazza Affari dopo valutazione Moody’s  

10 Gennaio 2020 12:02

Giornata di acquisti per Mps a Piazza Affari, dove mostra un rialzo di oltre il 5% a 1,517 euro (massimi intraday a 1,529 euro). A sostenere il titolo del gruppo bancario senese (che ha chiuso il 2019 con un saldo negativo per l’intero anno di oltre l’8%) la decisione di Moody’s che ha migliorato l’outlook.

Più nel dettaglio, l’agenzia di rating Usa ha rivisto i rating della banca senese, aumentando quello standalone (il profilo di credito autonomo) a  “B3” dal precedente “Caa1”. Nessuna recisioni per i rating a lungo termine del debito senior unsecured e dei depositi sono stati confermati rispettivamente a “Caa1” e “B1” ed è stato migliorato l’outlook da “negativo” a “positivo”. Il rating del debito subordinato è stato portato a “Caa1” (da “Caa2”). 

L’upgrade del giudizio sul merito di credito autonomo di Mps, si legge nel report di Moody’s, “riflette i miglioramenti sostanziali nella qualità degli attivi degli asset della banca“. Gli esperti dell’agenzia Usa ricordano che Mps ha annunciato un Npe ratio al 12,5% alla fine del 2019, in deciso calo rispetto al 18% di fine 2018, come risultato del derisking in atto. Si tratta di un rapporto, spiegano ancora gli esperti, che “resta più elevato rispetto alla media delle banche italiane pari a circa l’8% e di quella degli istituti dell’Unione Europea di circa il 3%, ma è materialmente migliorato e significa che Mps ha superato l’obiettivo del rapporto Npl del 12,9% concordato con la Commissione europea con due anni di anticipo”.

Su questo fronte, a fine 2019 Mps ha comunicato al mercato di avere concluso tre operazioni di cessione di crediti deteriorati per un importo totale di circa 1,8 miliardi di euro. Accordi che vanno a sommarsi a quelli conclusi nel corso del 2019 e che portano a circa 3,8 milardi  i non-perfoming exposures (NPE) complessivamente ceduti dal Gruppo nel corso dell’anno.

Sempre secondo l’analisi di Moody’s la revisione del valore delle attività per imposte anticipate (Dta, deferred tax assets), che è stata annunciata ed è stata definita in circa 1,2 miliardi di euro, non avrà impatto sui ratio di vigilanza e sui fini del merito di credito.

Nella nota ufficiale di Mps, diramata a mercati chiusi, si legge: “Sulla base di stime preliminari, l’impatto negativo complessivo per il Gruppo Mps derivante dalla revisione del valore delle DTA è stato quantificato in circa 1,2 miliardi e verrà contabilizzato alla voce ‘Imposte sul reddito di periodo’, con corrispondente impatto negativo sul risultato netto del  quarto trimestre 2019. Non sono attesi invece impatti in termini di ratios patrimoniali, in quanto le DTA iscritte sono già dedotte direttamente dal capitale regolamentare; rimane pertanto inalterata la capacità operativa e commerciale del Gruppo nonché la sua solvibilità”.

La banca senese aggiunge inoltre che la revisione del valore delle DTA non ha alcun impatto sull’andamento della gestione caratteristica del gruppo. E l’andamento dell’attività ordinaria “permette infatti di stimare un Risultato Operativo Netto (prima delle componenti non operative e delle imposte) per il 2019 sostanzialmente in linea con quanto realizzato nel corso del precedente esercizio, recuperando il gap negativo registrato nei primi tre trimestri dell’anno rispetto al medesimo periodo del 2018”.

Più tempo per il piano di cessione di Mps, il Mef ottiene la proroga

Resta sul tavolo del Mf la questione Mps. A fine anno il Tesoro ha fatto sapere di essere riuscito a ottenere una proroga, concordando con l’Unione Europea più tempo per la presentazione del piano di uscita da MPS, il cui termine ultimo era fine 2019. I servizi della Commissione europea e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, su richiesta delle autorità italiane, “hanno concordato di posticipare all’inizio del 2020 la presentazione del piano di dismissione della partecipazione del ministero nella Banca Monte dei Paschi, alla luce e in linea con l’interlocuzione in corso in merito a un’operazione di derisking della banca”.