Saras: calo forniture Diesel da Russia è un’opportunità, Barclays vede ancora forte upside per il titolo
Saras, società italiana attiva nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica come altre società del settore è esposta all’aumento dei prezzi di queste due materie prime. Secondo gli analisti di Barclays i margini di profitto della società aumentati notevolmente nelle ultime due settimane in risposta al rischio di interruzioni di fornitura dovute al conflitto Russia-Ucraina e potrebbe trarne vantaggio anche nei prossimi mesi.
Secondo Barclays Saras è ben posizionata per approfittare dalla situazione attuale in quanto non ha e non ha mai avuto esposizioni al greggio russo, nessuna dipendenza dal gas naturale e inoltre una riduzione della fornitura di diesel dalla Russia rappresenta un’opportunità per la società nel medio termine.
L’azienda non ha ancora visto alcuna riduzione della domanda dei raffinati a causa dell’impatto dei prezzi più elevati, anzi sta guadagnando dal forte aumento dei prezzi di benzina e diesel delle ultime settimane. Saras come altre società del settore sta beneficiando da una parte dell’aumento del prezzo del petrolio e di diesel e benzina, ma al contempo sta soffrendo dell’impatto negativo derivato dai maggiori costi del gas a cui sono legati quelli dell’energia elettrica.
Come sottolineano gli analisti, Saras non è dipendente dal gas naturale e quello che consuma la società proviene dal processo petrolifero stesso e quindi dal punto di vista dei costi il principale impatto sulla redditività deriva proprio dai prezzi dell’energia più elevati. Per cercare di ridurre l’impatto dei costi energetici, la società continua ad investire in energie rinnovabili e a riguardo nel 2022 sono previsti 27 milioni di euro di investimenti da destinare principalmente alla realizzazione di un parco fotovoltaico (da 80MW) nell’area Macchiareddu.
Alla luce di tale contesto la casa d’investimenti inglese mantiene le stime sugli utili per azione (EPS) sostanzialmente invariate dopo la presentazione dei conti del 2021 rilasciate ieri che hanno mostrato un miglioramento della situazione finanziaria rispetto al profondo rosso del 2020. I conti al 31 dicembre 2021 hanno evidenziato un aumento del 62% dei ricavi a 8,64 miliardi di euro, riducendo così a 136 milioni la perdita netta, contro il rosso di 197 milioni di euro nel 2020.
Barclays conferma overweight sul titolo con target price a 0,60 euro, il che implicherebbe un potenziale upside del 49% dai prezzi attuali.
Intanto il titolo si muove in ribasso del 7% a quota 0,56 euro ad azione.