Notizie Notizie Italia Atlantia si sbarazza del nemico Di Maio, revoca concessione più lontana?

Atlantia si sbarazza del nemico Di Maio, revoca concessione più lontana?

22 Gennaio 2020 09:50

Risveglio positivo oggi a Piazza Affari per il titolo Atlantia che sale dell’,15% a 20,75 euro. Tiene sempre banco il rischio della revoca della concessione autostradale ad Autostrade per l’Italia, con il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che si è detto contrario e il premier Conte che non si è sbilanciato dicendo che la decisione sarà collegiale da parte del governo.

Le parole di stamattina di Conte a radio Rtl 102.5 sono volte a mantenere bassi i toni, anche perchè si tratta di una società quotata. “Non possiamo fare illazioni prima che si chiuda un procedimento costruito su un lavoro  tecnico-giuridico solido, sarei irresponsabile ad anticipare. Quando avremo completato questo binario tecnico giuridico, voglio che tutti i ministri condividano la grande responsabilità”.

Scenario può cambiare dopo ribaltone alla guida del M5S

Il mercato guarda però soprattutto agli ultimi sviluppi politici con il capo politico del Movimento 5 Stelle (M5S), Luigi Di Maio, che sarebbe pronto a dimettersi già prima delle elezioni in Emilia e quindi anche prima che venga presa dal governo una decisione sulla revoca della concessione. L’annuncio delle dimissioni di Di Maio potrebbe arrivare già oggi. “Seppure non ci aspettiamo che si andrà a nuove elezioni anche in caso di sconfitta del centro sinistra alle elezioni di domenica – rimarcano oggi gli analisti di Equita – essendo il M5S il partito che richiedeva con maggiore forza la revoca della concessione di ASPI, ci attenderemmo che un cambio al vertice del M5S dovrebbe facilitare le negoziazioni con il governo”.

Intanto ieri il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, si è mostrato contrario alla revoca della concessione, sottolineando che la possibile revoca della concessione di ASPI non deve diventare un caso politico per l’immagine dell’Italia”. Il ragionamento di Boccia è che una nazionalizzazione delle autostrade aprirebbe la strada alla percezione che lo stesso approccio possa avvenire anche per altri settori facendo regredire l’intera nazione. “Stiamo parlando di una società quotata in borsa, e occorre entrare nel merito delle questioni economiche e delle penali”, ha aggiunto Boccia. Più categorico Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Genova: “Pensate di dare 7mila dipendenti ad Anas per poi fare una nuova gara? Follia pura, a mio modo di vedere”.