Gualtieri rassicura su governo, idem Goldman Sachs. Ma con voto Emilia rischio spread 200 e alert euro
Nel Day After delle dimissioni di Luigi Di Maio da leader politico del M5S, continuano ad accavallarsi le previsioni sul futuro del governo M5S-PD. In questo contesto di tensioni interne al MoVimento 5 Stelle, le elezioni regionali in Emilia Romagna (di domenica prossima 26 gennaio) si confermano sempre più cruciale banco di prova. Da Davos, dove sono in corso i lavori del World Economic Forum, il ministro dell’economia Roberto Gualtieri cerca di rassicurare i mercati, negando che ci sia una crisi politica in Italia.
“Niente affatto, non è una crisi politica, non colpisce nè il governo – Di Maio rimarrà comunque ministro degli Esteri – né la maggioranza, che è piuttosto solida in Parlamento”, ha detto il titolare del Tesoro, intervistato dalla Cnbc. Gualtieri ha aggiunto che “l’impegno del M5S a garantire la stabilità del governo è molto forte”, mentre sul voto in Emilia Romagna, ha auspicato la vittoria “dei candidati progressisti”, avendo cura di precisare di non ritenere che l’esito delle elezioni regionali possa minare l’alleanza tra il M5S e il PD.
Economisti e analisti sono divisi sul futuro del governo giallorosso. Stando a quanto riporta Bloomberg George Cole, managing director presso Goldman Sachs International a Londra, ha scritto in una nota ai clienti che “il nostro scenario base è che il governo sopravviverà al 2020”. Cole ritiene anzi che lo spread tra Italia e Spagna e Italia e Portogallo sia destinato a restringersi, grazie alla stabilizzazione dei dati macro e al continuo intervento della Bce, attraverso il programma di Quantitative easing.
Meno ottimista è la previsione di Peter McCallum, strategist dei tassi presso Mizuho International, che crede che una eventuale vittoria della Lega di Lucia Borgonzoni alle elezioni in Emilia Romagna potrebbe far schizzare lo spread – che ieri ha testato i massimi da dicembre, sfiorando anche quota 170 punti – oltre quota 200 punti base.
Lee Hardman, strategist del mercato valutario presso MUFG Bank, teme che una eventuale vittoria della Lega di Matteo Salvini possa essere negativa anche per l’euro. Per Hardman il Carroccio è una minaccia “negativa più per l’euro, visto l’impegno del governo a fare in modo che le finanze pubbliche dell’Italia siano almeno in linea con i target dell’Eurozona”. Di conseguenza, continua, “se la Lega dovesse prendere il controllo, aumenterebbe il rischio di un contrasto tra l’Ue e l’Italia, e ciò sarebbe un fattore destabilizzante e negativo per l’euro. Al momento, è tutto un se, un ma, un forse”.
Così Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr. “Le dimissioni di Di Maio da segretario dei 5 Stelle hanno inferto un altro colpo alla coalizione di Governo, alla vigilia di elezioni regionali il cui esito è tutt’altro che certo, insieme con le conseguenze per l’esecutivo. L’uscita di scena di Di Maio non dovrebbe però essere motivo di scissione della coalizione. E’ improbabile che il nuovo leader, chiunque sia, voglia gettare il Partito in elezioni anticipate coi sondaggi attuali e senza aver un po’ ricompattato le fila. Discorso diverso per una vittoria del Centrodestra in Emilia Romagna. Anche in questo caso l’appetibilità di elezioni anticipate per PD e 5 Stelle sono ridotti. Il rischio maggiore è costituito dalla possibilità che un’altra batosta ingrossi la transumanza dei Parlamentari verso la Lega, facendo mancare la maggioranza parlamentare”.
A fronte di chi ritiene che siano gli stessi PD e M5S a spingere l’Italia tra le braccia di Salvini c’è dunque qualche analista più possibilista sulla sopravvivenza del governo. Un governo comunque fragile, dal destino che rimane incerto. Tanto che McCallum di Mizuho avverte: “Anche un risultato positivo (delle elezioni in Emilia Romagna) potrebbe lasciare una situazione politica incerta”.