Notizie Notizie Italia Emilia Romagna: Bonaccini rassicura asse M5S-PD. Ma governo e BTP rimarranno esposti a fattore Salvini

Emilia Romagna: Bonaccini rassicura asse M5S-PD. Ma governo e BTP rimarranno esposti a fattore Salvini

27 Gennaio 2020 06:59

L’Emilia Romagna rimane, seppur indebolita, roccaforte della sinistra italiana: il governatore uscente e candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini riesce ad avere la meglio sulla candidata del centro destra. Quando sono state scrutinate 4180 sezioni su 4520 Bonaccini, è in vantaggio, con il 51,3% dei consensi, mentre Borgonzoni è al 43,7%. Simone Benini, candidato del Movimento 5 Stelle, si ferma al 3,4%. Un articolo di Bloomberg anticipa che la sconfitta di Matteo Salvini dovrebbe rassicurare i mercati e far scendere spread e tassi sui BTP.

Nel commentare la vittoria, durante la notte, Bonaccini ha esordito così:

“Abbiamo vinto e l’abbiamo fatto sul terreno che più ci è congeniale: quello sulle proposte di governo, immaginando un’Emilia-Romagna che non si fermasse su quanto fatto nei cinque anni scorsi”. Un ringraziamento è andato alle sardine.

“In tanti hanno ritrovato entusiasmo e il gusto di stare tra le persone” perché nel centrosinistra “ci eravamo un po’ dimenticati di andare nelle piazze” e questo “ce l’hanno detto anche le Sardine”. Rivolgendosi al suo comitato elettorale a Casalecchio di Reno, il governatore riconfermato ha continuato:

“Siamo partiti da Piazza Maggiore a Bologna il 7 dicembre. Era oltre un decennio che non si andava lì ad aprire una campagna elettorale. Questo ce l’hanno detto anche le Sardine riempiendo le piazze e chiedendo una politica che non sia solo fatta di volgarità o di invito alla rabbia e al rancore, ma anche un po’ più civile e un po’ più pacata persino nel rispetto di quelli che non dovrebbero essere mai i nemici ma soltanto eventualmente avversari”.

E, rivolgendosi a uno slogan sbandierato dal leader della Lega Matteo Salvini che parlava di liberazione, Bonaccini ha detto: “Se mi vieni a dire che devi liberare l’Emilia Romagna, le persone sanno perfettamente che eravamo già stati liberati 75 anni fa”.

“Partivamo da meno 7% alle europee – ha sottolineato ancora Bonaccini -; abbiamo lavorato per costruire le condizioni di una coalizione molto larga e molto civica (..) All’inizio della campagna elettorale “avevamo la consapevolezza che dovevamo in primo luogo, rispetto a cinque anni fa, recuperare tanta gente che era rimasta a casa. Una partecipazione che è circa quella delle europee, robusta, importante per la qualità della democrazia. Abbiamo recuperato quello e abbiamo recuperato un dato per il centrosinistra, per questa nuova e larga coalizione molto rilevante”.

SINISTRA VINCE IN EMILIA ROMAGNA. MA PERICOLO SALVINI TUTTO FUORCHE’ SVENTATO

Il centrosinistra ha sicuramente vinto, ma il lieve margine con cui lo ha fatto è sotto gli occhi di tutti. E a ricordarlo è la diretta interessata, candidata per il centro destra Lucia Borgonzoni: “E’ stata una campagna elettorale che mi ha visto girare tutta la regione. Mi spiace vedere che Bonaccini non ha perso occasione per cercare di attaccarmi e screditarmi. Noi continueremo a rispondere alle esigenze delle migliaia di persone incontrate. Bisogna anche dire che è stato un grande risultato, un risultato storico perchè per la prima volta nella storia questa regione era contendibile. Continueremo a lavorare”.

Nella notte Salvini non aveva mancato di lanciare qualche stoccata alle stesse proiezioni inizialmente rese note:

“La politica rituale dovrebbe aspettare le due, le tre per commentare i dati reali ma che la Lega possa ambire a essere il primo partito sia in Emilia che in Calabria per uno che ha la tessera in tasca da quando aveva 17 anni è una emozione incredibile”. Così, commentando i primi dati delle elezioni regionali in sala stampa a Bologna. “Ci tenevo a ringraziare tutti coloro che sono ai seggi, un popolo straordinario quello della Lega e del centrodestra, un popolo straordinario quello italiano che quando partecipa è commovente. Sono orgoglioso di essere parte di un momento storico di cambiamento”. Non è mancato il senso di rivalsa nei confronti dei pentastellati, usciti tramortiti da queste elezioni regionali: “Il M5s scompare in Emilia-Romagna e quasi in Calabria, due regioni dove il M5s è nato. Qualcosa domani a Roma cambierà”.

La Calabria ha visto vincere la candidata del centrodestra Jole Santelli che, secondo l’ultima proiezione si è accapparrata il 50,9% dei voti, diventando la prima governatrice donna della regione. Pippo Callipo per il centrosinistra ha ottenuto il 31,3%, Carlo Tansi (lista civica) il 10,6%, facendo meglio di Francesco Aiello (M5S) al 7,2%. Il MoVimento 5 Stelle si è confermato anche in Calabria fanalino di coda, mentre Silvio Berlusconi ha commentato la vittoria della sua candidata definendo “Jole emblema del riscatto”.

IL COMMENTO DI WOLFANGO PICCOLI (TENEO): M5S CADUTA LIBERA, PD ASSUMERA’ RUOLO MAGGIORE

Il commento di Wolfango Piccoli, co-presidente di Teneo Intelligence, arriva nella giornata di domenica 26 gennaio, in concomitanza con la diffusione dei primi risultati, quando si parla di un consenso, per Stefano Bonaccini, tra il 47-51%, rispetto al 44-48% per Lucia Borgonzoni.

Il successo della Lega di Salvini, per quanto non vittoriosa, non può essere ignorato. Così come non possono essere ignorate le ripercussioni sul governo M5S-PD:

“Guardando in avanti – scrive Piccoli – il governo continuerà probabilmente a far fatica su diversi fronti della politica. E’ improbabile che il piano del PD, volto a rinvigorire l’azione del governo lanciando una nuova agenda, abbia successo. Il M5S sarà inoltre, come minimo, dilaniato da fratture interne, almeno fino al Congresso pianificato a marzo. Un altro intenso round di elezioni regionali e locali del periodo di maggio-giugno e un referendum che dovrebbe essere indetto in primavera saranno importanti elementi di distrazione sia per il governo che per l’opposizione”. La debolezza dell’esecutivo giallo-rosso è messa tutta in evidenza da Wolfango Piccoli: “Con il M5S in caduta libera, il PD sarà costretto ad assumere un ruolo maggiore (e forse a far fronte al relativo costo politico) nella coalizione di governo. E questo potrebbe complicare ulteriormente gli equilibri e le dinamiche interne alla coalizione”