Piazza Affari ha la sua piccola Apple: i segreti dietro l’inarrestabile ascesa di Amplifon
L’invecchiamento demografico è musica per le orecchie di Amplifon. Il gruppo milanese fondato nel 1950 da Algernon Charles Holland ha consolidato negli ultimi anni la sua posizione di leadership nel business degli apparecchi acustici e la prospettiva di una fetta sempre crescente di popolazione over 65 non fa che alimentare la domanda di apparecchi acustici.
Record in borsa in attesa dei conti 2019
Amplifon riporterà i risultati 2019 il prossimo 4 marzo. Le attese sono di una solida crescita organica dei ricavi, che Equita Sim a 1,73 miliardi di euro (+27% rispetto agli 1,36 mld del 2018) e debito netto sotto gli 800 milioni. Sul 2020, incorporando la recente acquisizione di Attune in Australia, i ricavi sono visti a 1,899 miliardi. Nel complesso, Equita si attende un set di risultati e messaggi sul 2020 che non evidenzino particolari criticità rispetto ai trend di crescita del gruppo.
Le attese per una crescita corposa nell’ultimo anno hanno contribuito ad alimentare il rally in borsa di Amplifon che negli ultimi 12 mesi ha segnato oltre +70%, tra i migliori dell’intero Ftse Mib, indice di cui fa parte da poco più di un anno (dicembre 2018).
Sui mercati riecheggiano ogni giorno i roboanti record in borsa di colossi quali Apple e Tesla, ma i numeri da capogiro di Amplifon – salita di oltre il 400% negli ultimi 5 anni (rispetto a un risicato +16% del Ftse Mib nello stesso periodo) – fanno capire come anche anche tra le mura di Piazza Affari non mancano realtà di successo.
Amplifon vede la famiglia fondatrice ancora al comando con Susan Carol Holland (figlia del fondatore Algernon Charles Holland) nel ruolo di presidente e che attraverso la holding Ampliter con una quota del 44,9% del capitale. La Holland nel recente passato ha sottolineato come l’anima del gruppo sia tech sin dalle origini (il padre era ingegnere elettronico) e negli ultimi ani si stia puntando sempre più sull’innovazione tecnologica.
In arrivo bond da 350 mln
Ieri il cda della società ha autorizzato l’emissione entro luglio 2020 di un prestito obbligazionario non convertibile, di controvalore massimo di 350 milioni di euro e con durata massima sarà 7 anni. Amplifon ha anche dato un’indicazione di debito netto ex-leasing tra 785 e 800 milioni a fine 2019, sostanzialmente in linea con le attese degli analisti e in significativo miglioramento dagli 856,8 milioni di euro e 840,9 milioni di euro riportati, rispettivamente, al 30 settembre, 2019 e al 31 dicembre, 2018.
In questo contesto, Amplifon annuncia altresì che S&P Global Ratings Europe Limited ha attribuito all’azienda un rating corporate pari a “BB+” con outlook stabile, ed è previsto che attribuisca all’emissione delle Obbligazioni un rating anch’esso pari a “BB+”. L’agenzia americana segnala la forte posizione dell’azienda nei mercati chiave, oltre alla buona redditività e alla generazione di cassa, precisando che le prospettive sul rating per i prossimi trimestri sono stabili. Secondo S&P Global Ratings, Amplifon dovrebbe continuare a beneficiare della propria posizione dominante di cui gode nei mercati core il che dovrebbe a sua volta consentirle di continuare a generare una marginalità adjusted superiore al 20%, oltre che un free cash flow tra 130 e 150 milioni di euro e un rapporto tra indebitamento adjusted ed ebitda inferiore a tre volte.
La view di S&P. Amplifon è leader nel mercato globale della vendita al dettaglio di apparecchi acustici, con una quota dell’11%. “Amplifon continuerà a beneficiare della sua posizione di leader nel mercato retail degli apparecchi acustici e del positivo andamento del mercato sottostante” si legge nel report. Con una quota di mercato globale pari a circa l’11%, Amplifon è il primo retailer mondiale di apparecchi acustici e il gruppo è uno dei pochi retailer internazionali di apparecchi acustici, mentre gli altri operatori del mercato sono o piccoli operatori indipendenti locali (che rappresentano circa il 50% del mercato globale), o retailer non specializzati (oltre il 10%), o altri retailer specializzati (oltre il 25%), o ancora operatori online (circa l’1%). “Riteniamo che Amplifon continuerà a beneficiare della sua posizione di leader, focalizzata sull’offerta di apparecchi acustici di fascia medio-alta”. Inoltre, S&P sottolinea che i positivi trend di fondo che stanno alimentando la crescita del mercato globale della vendita al dettaglio di apparecchi acustici continueranno ad essere propizi per Amplifon, il cui valore stimato a fine 2019 è pari a 15 miliardi di euro.
Fattore di forza è la clientela dell’azienda. La maggior parte degli utilizzatori di apparecchi acustici ha più di 65 anni, che rappresenta il segmento demografico in più rapida crescita in tutti i mercati. Gli over 65 dovrebbero aumentare a livello globale di circa il 3,3%, rispetto allo 0,7% degli under 65, mentre gli over 65 dovrebbero costituire circa il 12% della popolazione globale nel 2030. “Amplifon è ben posizionata nel suo mercato, in quanto la prevalenza di ipoacusie invalidanti in Europa Occidentale per età è di circa il 10% per i 65-74 anni, e del 27% per gli over 75 anni”. Inoltre, i fattori di rischio di perdita dell’udito sono in aumento e non sono compensati da una maggiore prevenzione. Tutte tendenze queste di cui Amplifon può trarre beneficio e cogliere ulteriori opportunità di penetrazione.
Inoltre, sottolineano gli esperti, altro fattore chiave è che pur essendo un rivenditore specializzato, Amplifon non è esposta agli stessi rischi degli altri rivenditori specializzati coinvolti in segmenti non medici. L’offerta di prodotti Amplifon è meno discrezionale rispetto alla maggior parte dei rivenditori specializzati, in quanto risponde ad un bisogno di assistenza medica. Amplifon inoltre si rivolge al mercato degli apparecchi acustici di fascia medio-alta, che secondo gli analisti è più discrezionale rispetto ai prodotti di fascia bassa.