Vittime coronavirus superano morti Sars in Cina, borsa Shanghai in calo fino a -9%
Ondata di sell off scatenati sull’azionario cinese, che ha riaperto i battenti dopo la pausa dovuta alla festività del Capodanno Lunare. Lo Shanghai composite cede quasi -8%, mentre lo Shenzhen Composite perde l’8,3% circa. Gli indici sono capitolati di quasi -9% all’inizio delle contrattazioni, scontando la paura del coronavirus.
La banca centrale cinese, People’s Bank of China, ha annunciato una misura di emergenza già nella giornata di domenica, volta a iniettare 1,2 trilioni di yuan, l’equivalente di $173 miliardi circa) di liquidità nei mercati finanziari, attraverso operazioni di reverse repo. Obiettivo: garantire una “ragionevole e abbondante liquidità” nel sistema bancario e, anche, la stabilità sui mercati valutari.
La banca centrale ha reso noto che la liquidità totale del sistema sarà superiore di 900 miliardi di yuan, equivalente a $130 miliardi, rispetto alla liquidità dello stesso periodo dell’anno scorso.
Come hanno fatto notare gli strategist del DBS Group Research di Singapore, questa è l’iniezione di liquidità a un giorno più sostenuta dal 2004.
Intanto l’autorità dei mercati cinese Securities Regulatory Commission, ha invitato i fondi di investimento a non vendere azioni, a meno che non vengano presentate richieste di riscatto da parte degli investitori.
Secondo gli strategist di DBS Group Research, è possibile che la PBOC sia costretta a iniettare maggiore liquidità nel resto della settimana, sia attraverso operazioni di reverse repo che con prestiti di medio termine, al fine di calmare i nervi dei mercati.
Intanto, il numero delle vittime cinesi del coronavirus supera quello della Sars. Il virus ha provocato la morte di 361 persone, dal 31 dicembre – giorno secondo cui, in base a quanto riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è avvenuto il primo caso di coronavirus a Wuhan, fino alla giornata di domenica 2 febbraio.
Nel periodo compreso tra il 2002 e il 2003 la Sars aveva provocato 349 decessi in Cina. 17.205 i casi totali di persone infettate dal virus coronavirus, secondo gli ultimi dati aggiornati.
Dal fronte macro diffuso l’indice Pmi manifatturiero della Cina stilato dalle società private Caixin e Markit, che si è attestato a gennaio a 51,1 punti, rispetto ai 51 attesi e ai precedenti 51,5 di dicembre. I numeri raccolti per stilare il dato risalgono al periodo compreso tra il 13 e il 22 gennaio, prima che iniziasse l’escalation del bilancio delle vittime del coronavirus.
Tra l’altro, l’espansione del settore manifatturiero è stata la più debole dallo scorso agosto.
Venerdì scorso era stato diffuso il dato governativo sul Pmi manifatturiero sempre di gennaio, che si è attestato a 50 punti, in fase di stallo. Da segnalare che i 50 punti rappresentano la linea di demarcazione tra fase di espansione (valori al di sopra) e di contrazione (valori al di sotto).
Riguardo al trend di altri indici azionari, la borsa di Tokyo ha chiuso in calo dell’1,01% a 22.971,94; Hong Kong sale dello 0,27%, Sidney fa -1,34%, Seoul -0,34%.