Ubi Banca supera la prova dei conti, utile e dividendo previsti in crescita nel 2020
Corre Ubi Banca dopo l’annuncio dei risultati 2019. Il titolo segna un rialzo di oltre l’1% tornando sopra quota 3 euro, sovraperformando l’andamento piatto del Ftse Mib. Nel 2019 Ubi Banca ha registrato un positivo andamento dei proventi che, insieme alla conferma della capacità di controllo dei costi operativi, ha permesso di incrementare del 18,5% il risultato lordo della gestione operativa nonostante il contesto sfavorevole. L’utile netto si è attestato a 251 milioni, in calo del 41% rispetto al 2018 per effetto della fiscalità, negativa nel 2019 e positiva nel 2018. Al netto delle poste non ricorrenti, l’utile al netto risulta di 352,9 milioni, +16,7% rispetto ai 302,4 mln del 2018.
L’utile prima delle imposte è salito del 10,7% a oltre 506 milioni, pur incorporando un costo del credito coerente con la riduzione al 7,8% dal 10,4% del 2018 del ratio di crediti deteriorati lordi (senza peraltro aver ceduto la piattaforma crediti che mantiene livelli di recupero ai massimi del Sistema Italia). Al contempo la Banca ha saputo consolidare la propria posizione patrimoniale, incrementando il CET1 ratio al 12,3%, confermando la forte posizione di liquidità e conseguendo con ampio anticipo i livelli attesi di MREL. La solidità patrimoniale e la crescita dei risultati economici hanno consentito al Consiglio di proporre un dividendo di 0,13 euro per azione (+8,3% vs 2018), con un rendimento del 4,4% sul prezzo di chiusura del titolo al 7 febbraio.
I numeri del quarto trimestre
Nel solo quarto trimestre 2019 l’utile è stato pari a 60,1 milioni, esattamente in linea con i 60,1 mln del terzo trimestre 2019 (mentre i 215,1 milioni del quarto trimestre 2018 beneficiavano di imposte positive per 181,8 milioni). Il consensus raccolto da Bloomberg indicava un utile trimestrale a 35 milioni. Al netto delle componenti non ricorrenti l’utile si è attestato a 109,4 milioni nel quarto trimestre 2019 rispetto ai 60,1 milioni dei tre mesi precedenti (e ai 41,8 mln del quarto trimestre 2018).
Andamento particolarmente positivo del risultato della gestione operativa, che sale a 369,3 milioni (+40,2% rispetto al 3° trimestre 2019 e +47,9% rispetto al 4° trimestre 2018). Al risultato hanno contribuito i proventi operativi, attestatisi a 948,5 milioni (+10,2% rispetto a 3° trimestre 2019 e del 9,5% rispetto al 4° trimestre 2018), oltre le stime di consensus (903,8 mln).
Atteso utile e dividendo in crescita nel 2020
L’utile netto del 2020 è stimato superiore a quello del 2019 con conseguente crescita del dividendo. Lo si legge nella nota della banca che proseguirà nell’anno in corsa la ricomposizione dei ricavi “core” a favore di una crescita delle commissioni nette rispetto al margine d’interesse. Verrà inoltre mantenuto l’attento controllo degli oneri operativi.
Per quanto riguarda i crediti deteriorati lordi, sono attesi in riduzione, guidati dal 2020 in poi dal work out interno. A fine 2019 è iniziata l’analisi di un’operazione di cessione di crediti deteriorati SME per circa 800 milioni di euro lordi, da realizzarsi entro il 2020. Grazie alla forte riduzione dello stock di crediti deteriorati conseguita principalmente nel 2019, e ai limitati flussi in entrata, il costo del credito è atteso in significativa riduzione rispetto al 2019.
Il commento ai dati di Massiah
“Non sono soddisfatto, sono molto soddisfatto” si definisce il ceo di Ubi Banca, Victor Massiah, per i risultati conseguiti dalla banca nel 2019. I motivi sono diversi: “abbiamo confermato la tenuta, la buona difesa del margine di interesse grazie a una politica di prezzi che io definisco razionale e comunque in difesa dei margini, la discesa del nostro margine di interesse è inferiore a quella di molti concorrenti e senza alcun supporto derivante da incrementi del portafoglio titoli. Importantissimo il risultato delle commissioni: le commissioni sono cresciute di oltre il 5%, hanno fatto un nuovo record, hanno accelerato nell’ultimo trimestre e più che compensano, in valore assoluto, il calo del margine di interesse quindi i ricavi core sono in crescita. I proventi operativi sono complessivamente in crescita, i costi sono in discesa e i costi sono in discesa nonostante abbiamo incrementato significativamente gli investimenti in tecnologia. Quindi è una discesa sana fino in fondo perché non rinuncia a finanziare la crescita. Abbiamo incrementato il costo del rischio, ma questo perché abbiamo fatto uno sforzo enorme con una giusta miscela tra il lavoro interno e qualche cessione, per ridurre l’NPE Ratio da oltre il 10% al 7,8%. Aggiungo che abbiamo già appostato una componente di costo relativa a un’ulteriore cessione, che contiamo di finalizzare entro il primo semestre di questo anno e che se ‘proformizzata’ ci porterebbe a un calo ulteriore dell’NPE Ratio addirittura sotto il 7%. Questo è un livello, in termini relativi, tra i migliori assoluti nel mercato e ritengo due volte prezioso perché portato a casa senza aver dovuto cedere la piattaforma di recupero crediti, abbiamo tenuto in casa le nostre persone, il nostro know-how e queste persone hanno fatto un lavoro eccellente, capace di portarci all’altezza dei migliori, senza dover rinunciare a fare direttamente noi l’operatività di recupero. Complessivamente il risultato della gestione operativa quindi è cresciuto oltre il 16% e l’utile lordo è cresciuto oltre il 10%. Questo ci permette di incrementare il dividendo, che va da 12 a 13 centesimi per azione e che sui prezzi correnti vuol dire pagare oltre il 4,5% di rendimento. Complessivamente, quindi, risultati bilanciati, che vengono da tutte le componenti, proventi, costi, qualità del credito. Una premessa importante e molto solida per il lancio del prossimo triennio e del prossimo piano”. È quanto afferma Massiah in una video intervista diffusa da Ubi Banca.
Si ricorda infine che tra sette giorni la banca presenterà il nuovo piano industriale. “Quello che posso dire è che il 2019, grazie a una accelerazione sulla componente dei proventi commissionali e a forti investimenti sulla tecnologia e a un’importante riduzione dell’NPE Ratio, ha posto le basi per un piano importante e per un piano che confermerà e rafforzerà la capacità di produrre qualità di servizio e qualità di risultati della nostra banca. Vi do appuntamento tra una settimana per parlarne in dettaglio” conclude il ceo.