Piazza Affari inciampa, Cremlino raffredda speranze di pace. Petrolio torna a infiammarsi
Passo indietro dei mercati all’indomani della Fed. Il Ftse Mib, dopo un avvio positivo, segna in chiusura -0,66% a 24.123,58 punti. A condizionare l’umore odierno contribuisce la dichiarazione arrivata dal Cremlino, secondo cui le indicazioni sui progressi significativi nei negoziati tra Mosca e Kiev per il cessate il fuoco in Ucraina sono “errate”. Altro elemento di nervosismo per i mercati è l’appiattimento della curva dei Treasury (nel tratto 2-10 anni è ai minimi da marzo 2020), solitamente visto come un indicatore di rischio recessione. Ieri sera la Fed ha apportato il primo rialzo dei tassi a cui dovrebbero far seguito altri sei rialzi entro fine anno. Tra gli analisti c’è chi palesa il rischio di una Fed ancora più aggressiva nel corso dell’anno. In particolare Goldman Sachs continua a vedere un rischio significativo di un aumento di 50 punti base in una delle prossime riunioni, mentre per il 2023 indica 4 possibili rialzi.
Oggi è stato il turno della Bank of England che ha aumentato i tassi di 25 punti base. Si tratta del terzo rialzo consecutivo e anche la BoE teme che l’inflazione si acuisca a causa della guerra in Ucraina. Sul fronte energetico, tornano a scaldarsi le quotazioni del petrolio con Brent spintosi nel pomeriggio fino a 106 dollari al barile. L’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) ha affermato che i mercati potrebbero perdere tre milioni di barili al giorno (bpd) di greggio russo e prodotti raffinati da aprile. Una perdita di fornitura ben superiore del calo previsto di un milione di bpd al giorno dovuto all’aumento dei prezzi del carburante.
In prima fila oggi a Piazza Affari il titolo Diasorin (+7,7% a 137,6 euro) che ieri sera ha diffuso i conti 2021. L’anno si è chiuso con numeri in deciso aumento: ricavi a 1.237,7 milioni (+40,4%), utile netto a 356,9 milioni (+43,8%) e generazione di cassa di 300,7 milioni rispetto ai 232,2 milioni al 31 dicembre 2020. Gli analisti di Equita hanno alzato la raccomandazione a buy con target price salito a 158 euro alla luce dei risultati migliori delle attese e guidance 2022 confermata.
Bene anche Saipem (+4,1%) che ha vinto un contratto di perforazione da 325 mln dollari in Norvegia. In rialzo anche gli altri titoli oil (+3,7% Tenaris e +2,7% ENI) sulla scia del rialzo dei prezzi del petrolio.
Tra i segni meno ci sono invece le banche con -4,5% per UniCredit e -4,9% per Banco BPM. Male anche Intesa Sanpaolo (-3,5%) che ieri ha dettagliato la sua esposizione in Russia e Ucraina che ammonta a complessivi 5,1 mld. “Esposizione a Russia limitata e gestibile”, rimarcano gli esperti di Equita che stimano circa -80bps di impatto a capitale nel worst case scenario e non vedono a rischio la politica di remunerazione degli azionisti.
Fuori dal Ftse Mib, violente vendite sul titolo Juventus (-7,8%). A destabilizzare il titolo del club bianconero è la cocente sconfitta in Champions League. Lo 0-3 con cui si è chiuso il match di ieri a Torino ha sancito l’uscita della squadra di Allegri dalla massima competizione continentale. E’ il terzo anno consecutivo che la Juve viene eliminata agli ottavi di finale.