Risiko banche miete una vittima illustre: Bper crolla a -10%, shopping sportelli non convince
In attesa di vedere come si pronuncerà UBI circa l’offerta lanciata da Intesa Sanpaolo che valuta la banca bergamasca quasi 5 milairdi di euro. il mercato si interroga sulle possibili prossime mosse con tutte le mid e smal bank di Piazza Affari che si sono mosse oggi in forte rialzo (tranne Bper che è coinvolta nell’operazione con l’acquisto di massimi 500 sportelli da Intesa-UBI).
Al momento Pop Sondrio sale di oltre il 10%, Creval del 6%, Banco BPM del 5,5% (era arrivata fino a +12%).
La mossa a sorpresa di Intesa Sanpaolo è il preludio ad altre operazioni che però coinvolgeranno solo le banche di dimensioni più piccole? A provare a dare una risposta è lo stesso ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina: “Non sono per niente convinto che partano operazioni di M&A tra le piccole banche. Non sono convinto che si sarebbero verificate operazioni di quel tipo” ha risposto Messina alla domanda di un giornalista che alludeva a possibili operazionioni quali UBI-Banco o UBI-Mps spesso vociferate in passato. L’ad della banca ha precisato: “Credo piuttosto che le grandi guarderanno le piccole per rafforzarsi”.
Messina ribadisce poi lo scetticismo circa operazioni tra player continentali: “Una fusione ‘cross border europea non può creare valore sufficiente per sostenere l’operazione e quindi la escludo”.
Con la sua Ops, Intesa ha valutato Ubi Banca €4,254 per azione, per un corrispettivo totale di circa €4,9 miliardi.
intesa offrirà 17 azioni ordinarie di nuova emissione per ogni 10 azioni di UBI Banca portate in adesione all’Offerta, equivalente a un rapporto di concambio pari a 1,70x. L’Ops è condizionata al raggiungimento di una quota, da parte di ISP, pari ad almeno il 66,7% del capitale dell’istituto. La nascita di un leader europeo nel settore bancario con utili netti superiori a 6 miliardi di euro nel 2022; un leader europeo che sarà capace anche di “accelerare la riduzione dei crediti deteriorati senza costi per gli azionisti e di confermare una elevata solidità patrimoniale, con un common equity ratio previsto a un livello superiore al 13%”; una banca che premierà i suoi azionisti con dividendi in crescita.
Equita SIM argomenta come l’offerta valuti UBI 0.6x P/TE, 12x P/E 2020E con un premio del 16% rispetto ai prezzi di chiusura di ieri. L’operazione comporta un impiego di capitale di circa 4 miliardi per Intesa SanPaolo, pari al circa 10% della capitalizzazione di mercato. L’offerta è subordinata al raggiungimento di una quota del 67% del capitale di UBI, propedeutico al controllo dell’assemblea straordinaria. Le fondazioni azioniste di ISP subirebbero una diluzione molto limitata nella new entity (da 14.8% a 13.1%), mentre gli azionisti di controllo di UBI (Fondazioni e imprenditori, ora al 16%) scenderebbero al 2%. Il deal prevede, in caso di perfezionamento, la cessione di 4-500 sportelli da parte di UBI a BPE per superare vincoli antitrust. ISP stima 510 milioni di sinergie nette a regime al 2023, un utile di 6 miliardi di euro al 2023 pari ad un Eps di 31 cents con un’accrezione di circa 6%. In base ai nostri calcoli ROTE e CET1 2023 di ISP resterebbero sostanzialmente invariati rispettivamente al 12,2% e 12,7%, come anche il P/E 2022-23 (da 9,6x – 8,6x a 9,4x – 8,0x). Il razionale strategico del deal risiedono nel consolidamento del mercatodomestico – in cui ISP dovrebbe aumentare la quota di mercato al 20%”.
Bper si prende fino a 500 sportelli, titolo non apprezza
Il risiko bancario in Italia si è improvvisamente acceso e nell’operazione è coinvolta anche Bper. Intesa ha reso noto di aver firmato un accordo, nella giornata di ieri, per vendere 400-500 filiali dell’entità derivante dall’acquisizione di Ubi Banca a Bper Banca. Quest’ultima, a sua volta, ha comunicato che, per finanziare l’acquisto delle filiali di Intesa SanPaolo-Ubi lancerebbe in via separata un aumento di capitale fino a 1 miliardo di euro. Il mercato non ha gradito affatto la notizia, bocciando subito Bper. Risultato: il titolo della sesta banca italiana è sceso fino a -10%.
L’operazione sarà finanziata da Bper con un aumento di capitale di un miliardo, pari al 40% della market cap. “Il deal dovrebbe quindi essere sostanzialmente neutrale dal punto di vista del capitale di BPE, visto che l’operazione è finanziata completamente con equity”, argomenta Equita che ha un rating buy su Bper e un target price a 5,1 rispetto ai 4,64 della chiusura di ieri.
L’amministratore delegato di Bper, Alessandro Vandelli, ha precisato che la porzione di aumento di capitale per rilevare gli sportelli di Intesa-Ubi potrebbe aggirarsi tra i 750 e gli 800 milioni di euro.