Campari: mercato passa al setaccio conti e guarda a trasloco sede legale in Olanda
Conti 2019 in crescita, con i ricavi che hanno superato la soglia di 1,8 miliardi di euro e l’utile oltre i 308 milioni, con un dividendo in linea con le attese ma in aumento del 10% a 0,55 euro. Queste in sintesi alcune indicazioni arrivate ieri da Campari che ha presentato i risultati per il 2019 e ha comunicato al mercato la sua intenzione di trasferire la sede legale in Olanda (quella fiscale resterà in Italia, con il titolo che rimarrà quotato solo alla Borsa di Milano). Una mossa che il big italiano del beverage spiega con l’intento di portare avanti obiettivi di crescita esterna nel lungo periodo.
Come ha confermato l’a.d. del gruppo Bob Kunze-Concewitz che sul tema acquisizioni, nel corso di una intervista a “Il Corriere della Sera”, ha dichiarato: “Se fin qui abbiamo speso al massimo 684 milioni per un’acquisizione come Grand Marnier ora possiamo pensare a operazioni da alcuni miliardi”. Con un focus soprattutto negli Stati Uniti e in Europa.
Il trasloco in Olanda della sede fiscale, quella fiscale resta in Italia
Campari ha deciso di trasferire la sede legale in Olanda, con la contestuale trasformazione in una società di diritto olandese. Una decisione che è stata annunciata ieri sera dal gruppo del beverage. “Un’operazione – si legge in una nota – volta a incoraggiare una struttura del capitale maggiormente idonea a supportare il perseguimento di obiettivi di crescita esterna nel lungo periodo e a valorizzare un azionariato con orizzonte d’investimento a lungo termine, coerentemente con l’orientamento strategico del gruppo”. La società punta al contempo a potenziare il sistema di voto maggiorato attualmente in vigore tramite la graduale introduzione nel tempo di diritti di voto incrementali, con il mantenimento dello status quo ante per gli azionisti che hanno già maturato il voto doppio.
La residenza fiscale di Campari resta in Italia, che è considerato, come ha sottolineato il ceo Bob Kunze-Concewitz “un mercato chiave per la crescita futura del gruppo. È inoltre previsto il mantenimento della quotazione delle azioni ordinarie Campari esclusivamente sul mercato di Borsa Italiana. L’azionista di controllo Lagfin S.C.A. conferma il proprio supporto di lungo termine alla strategia e alle prospettive del gruppo e il proprio sostegno all’operazione.
“La società proporrà all`assemblea straordinaria del 27 marzo il trasferimento della sede legale in Olanda e la trasformazione in società N.V. regolata dal diritto Olandese, adottando una struttura del capitale più flessibile rivolta a supportare la strategia di acquisizioni futura del gruppo”, sottolineano da Equita rimarcando il fatto che la nuova struttura del capitale infatti sostituisce l`attuale meccanismo Italiano del voto doppio introducendo progressivamente azioni speciali con diritti di voto aggiuntivi (2, 5, o 10 per ogni azione ordinaria detenuta ininterrottamente per 2, 5 o 10 anni). Su questo fronte Equita ricorda che “la transazione è condizionata ad un cash-out per esercizio di diritto di recesso (a 8,376 euro) non superiore a 150 milioni.
I numeri 2019
Il gruppo del beverage, che ha svelato i numeri del 2019 ieri a mercati chiusi, ha registrato vendite per 1.842,5 milioni di euro, con una crescita organica del 5,9% e un utile netto del gruppo pari a 308,4 milioni (+4,1%). Migliore delle attese l’Ebitda rettificato che si è attestato a 479,8 milioni, in aumento a livello totale del 10,9% (+9,6% a livello organico) e pari al 26% sulle vendite. Il consensus Bloomberg indicava un Ebitda rettificato di 476,5 milioni. L’incremento, spiega la società in una nota, include l’effetto positivo dovuto alla applicazione del principio contabile IFRS 16-‘Leases’ di 15 milioni, guidato dagli ammortamenti incrementali sui diritti d’uso. In linea con le attese del mercato il dividendo annuale proposto per l’esercizio 2019 che è di 0,055 euro per azione, in crescita del 10% rispetto all’anno precedente.
Quanto all’outlook per il 2020 il ceo dichiara che “le prospettive rimangono bilanciate in termini di rischi e opportunità, in un contesto caratterizzato da persistente incertezza macroeconomica e volatilità delle valute, in particolare nei mercati emergenti”. In particolare, con riferimento alla marginalità, Bob Kunze-Concewitz afferma “che il trend possa continuare a risentire dell’aumento persistente del prezzo d’acquisto dell’agave e dei dazi sulle importazioni negli Stati Uniti, primo mercato del Gruppo. A livello complessivo, beneficeremo inoltre delle recenti acquisizioni, nonché degli sviluppi prospettati sul mercato francese, grazie all’accordo per l’acquisizione del nostro distributore locale, il cui perfezionamento è previsto per la prima parte dell’anno”.
Gli analisti di Equita, che confermano la raccomandazione hold su campari, si soffermano sui risultati del “quarto trimestre sotto le attese” e mostrano una “maggiore prudenza sui margini”. Equita ha rivisto il prezzo obiettivo, portandolo a 8,2 euro da 8,1 euro dopo una revisione della valutazione e indica come che il titolo tratti a 30 volte il rapporto P/E 2021, con un rendimento del free cash flow al 3%, che sembra già riflettere pienamente le prospettive di crescita organiche (competitor al 3,6% per il rendimento del flusso di cassa al 2021).
La reazione del mercato
Intanto a Piazza Affari Campari sta cercando di limare le forti vendite registrate in avvio di contrattazioni: il titolo del gruppo del crodino cede ora il 2,7% a 8,74 euro, ma è scivolato nella prima ora di contrattazioni fino a 8,415 euro. Se si guardano le performance 2020 per il titolo è stato un avvio d’anno positivo, guadagnando oltre il 10% a Piazza Affari e tornando ad agganciare nelle scorse settimane la soglia di 9 euro.
Il consensus degli analisti su Bloomberg indica per Campari il 18,2% di giudizi Buy e il 54,5% Hold, mentre il 27,3% dice Sell. In media il consensus raccolto da Bloomberg indica sempre per Campari un prezzo obiettivo a 8,76 euro con un valore inferiore del 2,6% rispetto all’attuale quotazione.