Tenaris mette in archivio una trimestrale deludente ma conferma saldo dividendo
Tenaris prosegue in territorio positivo a Piazza Affari. Dopo aver perso circa un punto percentuale in avvio, il titolo ha poi invertito la rotta e sale dello 0,8% a 9,54 euro. A sostenere le quotazioni il dividendo che è risultato in linea con le previsioni. Gli utili del quarto trimestre 2019 sono stati invece leggermente superiori alle attese di consensus, mentre hanno deluso le stime prudenti e i risultati a livello operativo.
Tenaris ha riportato nel quarto trimestre del 2019 un fatturato pari a 1,741 miliardi di dollari, in ribasso del 17% rispetto allo stesso periodo del 2018, a causa del rallentamento delle attività negli Stati Uniti e in Argentina. Dati poco sotto il consensus raccolto da Bloomberg che si aspettava ricavi per 1,76 miliardi.
L’Ebitda è sceso del 32% a 290 milioni di dollari, al di sotto dei 325 milioni del consensus, con un margine Ebitda in contrazione dal 20,2% al 16,7%. Il conto economico si è chiuso con un utile netto in calo del 34% a 148 milioni di dollari, poco oltre le stime di consensus pari a 146 milioni di dollari.
“I risultati sono stati del 7% sotto le nostre attese a livello operativo a causa di margini più bassi impattati anche da 10 milioni di dollari di ‘professional fees’ relative all’acquisizione di Ipsco” afferma Equita che ha un giudizio hold sul titolo con target price a 11 euro. “L’Ebitda per tons è stato decisamente più basso a 373 dollari (ex-one off) rispetto ai 394 attesi e rispetto ai 405 dollari del 3Q19, rappresentando il trimestre più debole dell’anno”.
Dividendo invariato
Sulla base di questi risultati il cda di Tenaris ha deciso di proporre la distribuzione di un dividendo di 41 centesimi di dollaro, per un importo complessivo di circa 484 milioni di dollari e invariato rispetto all’anno precedente. Nella cedola sono stati compresi i 153 milioni relativi all’acconto di 0,13 dollari per azione già pagato a novembre 2019. Se la proposta sarà approvata, agli azionisti sarà pagato un saldo del dividendo di 28 centesimi di dollaro che sarà staccato il 18 maggio con pagamento il 20 maggio.
Bilancio 2019
Nell’intero anno, Tenaris ha realizzato 7,294 miliardi di dollari di ricavi, in flessione del 5% rispetto ai 7,659 miliardi registrati nel 2018. Scende anche il risultato operativo (-5%) da 871,81 a 832,39 milioni di dollari e l’utile netto, scivolato da 876,06 a 742,69 milioni di dollari, per una flessione complessiva del 15%. Allo stesso tempo, l’EPS si è contratto da 74 a 63 centesimi (-15%).
La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2019 è stata positiva per 980 milioni di dollari (dai 484,85 milioni di inizio anno), mentre le attese erano per un debito netto più alto pari a 1,041 miliardi. Il flusso di cassa generato dalle attività operative è stato pari a 1,53 miliardi.
Outlook prudente
Guardando al futuro, Tenaris prevede che la domanda globale OCTG (Oil Country Tubular Goods) cali leggermente nel 2020. L’attività nello shale Usa è attesa stabilizzarsi ai livelli correnti, i volumi in Argentina difficilmente recupereranno nel breve, mentre nelle altre aree la domanda è attesa stabile con Messico e Brasile in crescita. Il gruppo prevede di aumentare le entrate nel 2020 attraverso il rafforzamento del posizionamento nel mercato statunitense grazie all’integrazione di Ipsco e maggiori vendite di prodotti premium per progetti di perforazione offshore. Nel primo trimestre 2020 i margini saranno in linea con il quarto trimestre 2019, ancora impattati dalle perdite di Ipsco ma che dovrebbero essere recuperate durante l’anno quando saranno realizzate le sinergie.
“Noi ci aspettavamo un Ebitda del primo trimestre in area 360 milioni” afferma Equita, secondo cui “i risultati e l’outlook sono più cauti delle attese e portano a una riduzione delle nostre stime”. Al momento, sul 2020 Equita prevede “un Ebitda a 1,49 mld di dollari, incorporando una crescita dei volumi e prezzi medi in calo del 2,4%, con un Ebitda margin al 18,1%”.