Trevi: cda prende atto delle stime preliminari per il 2019
Il consiglio di amministrazione di Trevi ha preso atto delle stime preliminari di chiusura delle principali grandezze economiche e finanziarie al 31 dicembre 2019, indicando che rispetto alle previsioni contenute nel Piano Industriale utilizzato a supporto dell’accordo di ristrutturazione dei debiti omologato in data 10 gennaio 2020 tali stime di chiusura mostrano alcuni
scostamenti. In particolare, la voce “ricavi consolidati” stimati per l’esercizio 2019 a circa 603 milioni di euro sono risultati inferiori per circa 70 milioni rispetto alle previsioni del piano, mentree l’Ebitda ricorrente atteso a circa 59 milioni, è inferiore per circa 14 milioni rispetto alle indicazioni del piano e L’Ebitda csolidato stimato in 47 milioni, inferiore per 25 milioni rispetto alle previsioni del piano industriale. E infine la posizione finanziaria netta di gruppo attesa a 733 milioni, superiore di circa 34 milioni
rispetto alle previsioni, come rettificate al fine di tenere conto del mancato perfezionamento della manovra finanziaria il cui completamento, nel piano stesso, era stato ipotizzato entro il 31 dicembre 2019.
Tali scostamenti, si legge nella nota, riguardano principalmente la Divisione Trevi e sono ascrivibili a fattori di natura straordinaria, quale il ritardo nell’implementazione dell’operazione di rafforzamento patrimoniale e ristrutturazione dell’indebitamento ancora in corso, nonché a fattori di natura esogena, quale l’interruzione anticipata del progetto della Diga di Mosul a seguito del ritiro dell’esercito italiano e di quello Usa dal relativo territorio.
La società precisa infine che il board ha valutato che “l’entità dei suddetti scostamenti rientra, in ogni caso, nei range previsti dalle analisi di sensitività che sono state svolte da parte dell’esperto che ha attestato il piano industriale e che la stessa non sia uscettibile di pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano nell’orizzonte temporale considerato”.