Incubo coronavirus, spread BTP-Bund schizza a 180 pb. Caccia a rendimenti rimarrà assist per la carta italiana?
“I titoli italiani continuano a soffrire dell’aumento dei contagi e dei battibecchi politici“. Così gli analisti di Mps Capital Services, nel commentare il recente trend dei bond sovrani italiani e dello spread BTP-Bund, schizzato a 180 punti base. Stamattina c’è stata una nuova fiammata dei rendimenti, con i tassi decennali che sono balzati di 13 punti base, fino all’1,20%, al record dal 24 gennaio scorso, per poi ritracciare.
Lo spread viaggia al record dallo scorso agosto, reduce da un rialzo di quasi 30 punti base questa settimana, l’incremento più forte in più di sei mesi.
Con un boom dei tassi che è stato pari a +27 punti base, al record su base settimanale dalla fine di settembre, i BTP decennali si avviano a concludere la peggiore settimana del 2020“.
Un assist ai bond italiani arriverà da una possibile mossa accomodante decisa dalla Bce di Christine Lagarde?
Gli analisti di Mps Capital Services fanno notare che, di fatto, ” i crescenti timori sugli effetti negativi della diffusione del coronavirus hanno portato gli operatori a modificare le loro attese sui tassi Fed e BCE. Al momento il mercato sconta entro fine anno, tre tagli da 25 pb da parte della Fed ed un taglio da 10 pb daparte della BCE”.
Nell’attesa di una eventuale mossa da parte di Francoforte, per la carta italiana la speranza è che gli investitori ripensino ai recenti sell off, rendendosi conto che, alla fine, i BTP continuano a garantire un ritorno decisamente maggiore rispetto a quello offerto dalla maggior parte dei bond emessi dagli altri paesi dell’Eurozona.
Stando a quanto ha fatto notare Didier Saint Georges, managing director presso il gestore europeo dei fondi Carmignac intervistato dal Wall Street Journal, gli investitori potrebbero incontrare qualche difficoltà nel riuscire a resistere ancora ai bond italiani, soprattutto se orientati alla a caccia ai rendimenti.
“E’ l’effetto scarsità – ha spiegato Saint Georges – Non abbiamo tanti paesi che emettano bond a breve termine e che presentino rendimenti positivi”.
Gli analisti di Rabobank ricordano che quasi il 70% di tutti i debiti sovrani emessi in Eurozona rende meno dello 0%, ragione più che sufficiente alla base dei buy scatenati che hanno interessato la carta italiana nel periodo precedente la paura per il coronavirus, e che hanno provocato un tonfo di 50 punti base dei tassi decennali nel mese di gennaio.
Ma se per il gestore di Carmignac i rendimenti positivi italiani si confermano il motivo dell’appetibilità dei BTP, Wouter Sturkenboom, responsabile strategist per gli investimenti per le aree EMEA e APAC presso Northern Trust Asset Management, sottolinea che questa ragione potrebbe non tenere più.
“Il sell off che ha colpito questa settimana i bond italiani dimostra che la storia dei rendimenti positivi non è più al primo posto”. Insomma, quel motivo secondo lo strategist non tiene più, visto che gli investitori si starebbero concentrando piuttosto sulle notizie negative che riguardano i problemi strutturali dell’Italia, con tanto di nuovi casi di coronavirus e il blocco delle attività a causa del Nord Italia in quarantena.