Fed contro COVID-19. Per Goldman Sachs sarà ancora più aggressiva. Outlook tassi in Eurozona
L’intervento concertato anti-coronavirus da parte delle banche centrali arriverà o no? Ora che il numero dei morti a causa del COVID-19, la malattia provocata dal coronavirus, è salito negli Stati Uniti a due, almeno la Federal Reserve potrebbe decidere di diventare più aggressiva. E’ quanto ritengono almeno gli economisti di Goldman Sachs.
Con i timori sul rischio che l’economia globale rallenti che si intensificano, secondo gli esperti la Federal Reserve potrebbe annunciare un taglio ai tassi sui fed funds di 50 punti base già in occasione del meeting di marzo, se non prima.Da segnalare che, al momento, i tassi oscillano nel range compreso tra l’1,50% e l’1,75%.
Complessivamente, Goldman Sachs stima che la Fed taglierà i tassi Usa in tutto di 100 punti base nel corso del 2020: un ‘upgrade’ dell’outlook, avvenuto tra l’altro in pochi giorni, visto che lo scorso venerdì gli stessi analisti parlavano di un taglio, nell’anno, di 75 punti base.
Le previsioni arrivano in concomitanza con la diffusione dell’indice Goldman Sachs Analyst Index, che a febbraio è sceso di 7,4 punti a quota 47, valore che indica una contrazione economica in corso.
Dal dato è emersa una contrazione delle componenti relative alle vendite e agli ordinativi, e un dietrofront delle componenti dei salari, delle esportazioni, della produzione, a fronte di un incremento delle scorte. Gli intervistati nel sondaggio utilizzato per stilare l’indice hanno “citato il virus (coronavirus) alla stregua di un ostacolo tra i più significativi – si legge nella nota di Goldman Sachs -e qualche analista ha paventato interruzioni nella catena dell’offerta in alcuni settori”.
Jan Hatzius, responsabile economista di Goldman Sachs, ha precisato che, nello specifico, “intravediamo un rischio elevato che l’allentamento che riteniamo avverrà si presenterà nel corso delle prossime settimane e sarà coordinato, forse già nella settimana entrante (ovvero questa)”. Le previsioni di Goldman Sachs sono in linea con quanto scommette il mercato, che prezza una probabilità che la Fed tagli i tassi di almeno 100 punti base, o dell’1%, entro la fine del 2020.
Venerdì scorso, il presidente della Fed Jerome Powell ha diramato una nota, in cui si legge che il coronavirus “pone rischi in evoluzione” all’economia e che, di conseguenza, i funzionari “utilizzeranno tutti i nostri strumenti e adotteranno tutti gli interventi appropriati per sostenere l’economia”.
Goldman Sachs prevede che, a optare per un taglio dei tassi di 100 punti base sarà quest’anno anche la Banca cemtrale del Canada, mentre una riduzione di 50 punti base è attesa per i tassi di Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Norvegia, India e Corea del Sud. Un taglio di 10 punti base è atteso invece dalla Bce (dunque per l’Eurozona) e dalla Swiss National Bank, ovvero la banca centrale svizzera.