Dai titoli MedTech al Treasury fino all’oro: come creare un portafoglio anti-coronavirus
L’impatto del coronavirus sull’economia potrebbe essere significativo ed è per questo che nel corso degli ultimi giorni alcuni analisti hanno azzerato le aspettative di crescita dei profitti per il 2020. Lo scoppio dell’epidemia ha spinto molte aziende a lanciare dei profit warning, in quanto si attendono che l’obiettivo di fatturato non verrà raggiunto e che gli utili, di conseguenza, subiranno un calo significativo. Giacomo Calef, Country manager di Notz Stucki, sostiene che il lato della domanda nel corso delle prossime settimane potrebbe avere qualche difficoltà a riprendersi (per determinati settori), poiché ci vorrà tempo affinché la diffusione del virus venga davvero contenuta. Invece l’offerta potrebbe mostrare dei segni di ripresa.
Creare un portafoglio anti coronavirus
L’analista suggerisce come creare un portafoglio anti-coronavirus seguendo l’esempio di quanto adottato nel 2019. In primis, sulla parte azionaria gli analisti si sono soffermati sulla selezione di società dai business solidi, di qualità e soprattutto profittevoli. “Abbiamo mantenuto in particolar modo un’esposizione maggiore verso gli Stati Uniti, poichè in quest’area si concentra la maggior parte delle aziende che perseguono quelli che noi chiamiamo i “Quality Trends”, ovvero trend profittevoli di lungo periodo che si riferiscono ad aree settoriali di nicchia, come i Software, i New Media oppure il Medtech (ovvero tecnologie avanzate applicate in campo medico)” sottolinea Calef secondo cui questi trend hanno la capacità di essere resilienti nei momenti di rallentamento economico e pertanto “crediamo che possano riprendersi con successo a fronte degli scossoni avvenuti negli ultimi giorni sui mercati”.
Nel portafoglio spazio ad un Treasury (titolo di Stato americano) con l’ottica di proteggere dalle ondate di volatilità sui mercati essendo una delle poche asset class che in questi giorni registra rendimenti positivi. Aperta una posizione nell’oro, non solo perché si tratta di un tradizionale bene rifugio, ma anche perché rappresenta una buona alternativa a fronte di un mondo a tassi zero o negativi nel comparto obbligazionario. L’analista di Notz Stucki ha inserito una protezione in portafoglio, ovvero un’opzione Put, sfruttando un momento in cui il costo fosse relativamente contenuto per non erodere la performance. Per ultimo, dato che l’obbligazionario rende poco ed in certi casi può essere rischioso, per moderare la volatilità di portafoglio sono state sovrappesato le strategie Long/Short, che sono state in grado di contenere il rischio grazie ad un’adeguata e attenta selezione dei gestori inseriti. In ogni caso, conclude Calef, la strategia di investimento adottata non salva completamente dai forti scossoni di mercato come quelli degli ultimi giorni, ma almeno aiuta a ridurne l’impatto e a facilitare poi il recupero delle perdite. Infine “vendere in questo momento non è detto che sia la soluzione migliore, in quanto le valutazioni di mercato di molti titoli stanno tornando ad essere interessanti e potrebbero essere valutate per dare luogo ad una finestra di ingresso per cogliere nuove opportunità”.