Atlantia sempre più giù (-15%), effetto coronavirus mette in ginocchio le controllate
Sempre più vendite su Atlantia che finisce in fondo al Ftse Mib con un ribasso di oltre il 15% a 11,80 euro. Il titolo precipita su livelli che non si vedevano dal 2013, appesantito in primis dal tema della revoca della concessione alla controllata Autostrade per l’Italia legata alla tragedia del Ponte Morandi.
Il decreto Milleproroghe e con lui l’articolo 35 hanno messo nelle mani dell’esecutivo la possibilità di prendere la concessione in capo ad Aspi a un costo ben diverso rispetto a quanto previsto dalla convenzione. Lo scrive Il Sole 24 Ore, secondo cui Aspi per evitare la revoca avrebbe messo sul piatto un’offerta di “rimborso” cash, la riduzione delle tariffe da pedaggi fino al 5% e un piano di investimenti per un valore complessivo di oltre 4 miliardi.
Non solo. L’emergenza Coronavirus potrebbe penalizzare il giro d’affari del gruppo per diversi mesi. Con lo stop ai movimenti su tutto il territorio, sulla rete a pedaggio di Autostrade per l’Italia viene a mancare buona parte del traffico leggero, che rappresenta una fetta importante del fatturato da tariffe. Secondo Il Corriere il traffico sulla rete di Aspi è infatti diminuito del 18% nella settimana tra il 25 febbraio e il 4 marzo. A tutto ciò si somma la performance del traffico di Aeroporti di Roma (controllata da Atlantia) che, secondo il quotidiano Repubblica, sarebbe sceso dell’11% a febbraio a causa della mancata presentazione e delle cancellazioni correlate al Coronavirus.