Ima propone dividendo di 2 euro, nessun impatto coronavirus sui risultati 2020
In arrivo un dividendo di 2 euro per azione agli azionisti di Ima. Lo ha deciso il cda del leader mondiale nella produzione di macchine automatiche riunitosi per approvare il bilancio 2019, mantenendo la cedola in linea con quella dell’anno precedente (2 euro). Il dividendo sarà pagato a partire dal 20 maggio 2020.
Il Gruppo Ima ha chiuso l’esercizio 2019 con risultati in crescita rispetto all’anno precedente, grazie al positivo andamento delle vendite di macchine automatiche e al contributo delle neo acquisite Spreafico, Tecmar, ATOP e Perfect Pack. Nel dettaglio i ricavi netti del gruppo sono pari a 1.595,5 milioni di euro, evidenziando una crescita del 6,3% rispetto al 2018. La quota export è stata pari a circa il 90%, con una crescita in tutte le aree del mondo.
In crescita l’Ebitda ante oneri non ricorrenti è salito dell’8,1% a 281 milioni (273,4 milioni l’Ebitda comprensivo dei costi straordinari, +7,8%). L’Ebit è risultato pari a 192,5 milioni (-8,4%). In sensibile crescita (+62,7%) l’utile del gruppo che ha raggiunto 169,2 milioni. Il portafoglio ordini consolidato, pari a 909 milioni, risulta in leggera flessione (-3,5%). L’indebitamento finanziario netto del gruppo Ima al 31 dicembre 2019 è risultato pari a 637,1 milioni (184,6 milioni al 31 dicembre 2018), al netto dell’esborso per acquisizione partecipazioni pari a 281,9 milioni.
“Nella situazione attuale, alla luce del portafoglio ordini esistente a fine 2019 e sulla base degli ordini acquisiti nei primi due mesi del corrente anno non abbiamo segnali negativi da evidenziare o elementi che potrebbero impattare in maniera rilevante sui risultati aziendali non avendo al momento la piena visibilità sull’anno in corso e sull’evolversi del 2020” ha dichiarato Alberto Vacchi, presidente e amministratore delegato di Ima. Anche in considerazione delle azioni attuate per fronteggiare la situazione attuale di grande incertezza legata al diffondersi del Coronavirus il gruppo Ima ritiene al momento che l’esercizio 2020 non dovrebbe scostarsi significativamente dall’esercizio precedente, fornendo poi nell’anno in corso ulteriori aggiornamenti rispetto alla previsione indicata.